Trentatré decessi in ventuno giorni. Tutti affetti da patologie diverse e tutti ricoverati nel reparto di Medicina dell’ospedale Apuane di Massa. A causarne la morte – secondo un esposto presentato dall’attuale presidente del consiglio comunale Stefano Benedetti – un batterio intestinale. Un numero sospetto che ha convinto la Procura di Massa ad aprire un’inchiesta. Secondo l’ipotesi accusatoria, le morti sarebbero state causate da infezioni contratte in reparto tra i degenti della struttura ospedaliera nel periodo tra il dicembre 2017 e gennaio 2018. L’Asl aveva respinto prontamente ogni accusa, annunciando una querela contro Benedetti.
Ieri intanto il primario di Medicina generale dell’ospedale Noa Alessandro Pampana è stato iscritto nel registro degli indagati. “Un atto puramente formale”, precisa il procuratore della Repubblica Aldo Giubilaro. Ad oggi infatti non ci sono elementi di responsabilità. La Procura ha anche chiesto alla Asl le cartelle cliniche dei 33 pazienti. Intervistato da Radio Capital, il dottor Pampana si è detto fiducioso, aggiungendo che “non c’era nessun timore di epidemia infettiva e che non è stata un’infezione a causare quelle morti. Non ci sono pezze d’appoggio per l’accusa”.