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Maschi, femmine e falchi tiratori: niente parità, sotto la bufera il Pd scricchiola

di Elisa Mariella11 Marzo 2014
11 Marzo 2014

2723836-coooErano novanta le onorevoli con camicette, tailleur, dolcevita e magliette bianche che ieri erano presenti in aula, simbolicamente vestite di bianco, poco prima che i tre emendamenti “rosa” venissero sistematicamente impallinati, uno dopo l’altro. La Camera fa presto a bocciare con scrutinio segreto i tre emendamenti bipartisan sulle quote rosa da inserire nell’Italicum, e quindi no al fifty-fifty uomo-donna nelle liste e nella posizione di capolista ma anche allo sbarramento del 40-60 per cento per i capilista. Deluse le donne presenti in aula, con la Boldrini in testa che annuncia la bocciatura, aggiungendo “non posso negare la mia amarezza, è stata persa una grande opportunità”. Allibite, più che deluse sono apparse soprattutto le rappresentanti femminili del Pd dopo aver scoperto che ben 293 deputati del loro partito avevano espresso parere contrario alla parità di genere nella politica.

Ora è Renzi a farne le spese, fermo fra l’incudine (il “vecchio” premier Berlusconi, non abituato a farsi detronizzare su questioni delicate come la parità di genere) e il martello ( le donne del suo partito, a cui aveva promesso un Italicum non misogino). “La parità di genere è un principio non negoziabile”, ha affermato ieri la Bindi, con tono tagliente dopo il risultato annunciato dalla Boldrini: addio alle quote rosa, almeno per il momento. Il premier toscano ha ribadito però che questa parità ci sarà (“c’è da mantenere un impegno che come partito abbiamo preso profondo, netto, chiaro”) e che gli accordi verranno rispettati anche se per ora è sembrato reggere meglio il patto Berlusconi-Renzi.

Un cordone di donne in rivolta quello che ieri ha lasciato, stizzito, la sala della Camera; bruciante e deludente l’esito che ha spinto le deputate del Pd ad autoconvocarsi per fare il punto della situazione e a dichiarare: “Il gruppo non ha rispettato l’accordo, tutto il Pd avrebbe dovuto votare l’emendamento, dando in tal senso indicazione di voto e invece non è andata così”. Queste le accuse delle pidielline, che hanno chiesto ai colleghi maschi di rendere noto il loro voto: “Il mondo fuori cambia, non lo fermeremo” ha dichiarato ieri Sandra Zampa. Il Partito democratico sembra dunque rimanere chiuso in dispute interne, facendo prevalere la linea della prudenza a quella della parità di genere. Emblematico il tweet di Giuditta Pini: “Che lo spirito di Lorena Bobbitt accompagni stanotte i colleghi che hanno bocciato l’emendamento”. Franchi tiratori o serpi in seno che siano, tutto ricorda molto la vicenda prodiana neanche tanto lontana nel tempo e Renzi lo sa che è proprio cadendo sulle cose “piccole”, che diventa impossibile farne di grandi.

ELISA MARIELLA

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