Martin Schulz, l’ex presidente del Parlamento europeo, è stato eletto a capo dei socialdemocratici tedeschi e candidato alla cancelleria con il cento per cento dei voti. Nessuno contrario e nessun astenuto. Tutti i 3.500 delegati del congresso straordinario dell’Spd, tenutosi ieri a Berlino, hanno affidato a lui le sorti del partito con lo scopo di strappare la cancelleria ad Angela Merkel, il prossimo 24 settembre.
«Credo che questo risultato sia l’inizio della nostra conquista della cancelleria, dunque accetto l’elezione», ha detto il capo del Spd. Il suo discorso al congresso straordinario è stato anticipato da cinque lunghissimi minuti di applausi. «La Germania e l’Europa sono inseparabili. Dobbiamo ottenere un’Europa forte attraverso una Germania forte», ha aggiunto.
La rinuncia alla candidatura di Sigmar Gabriel e il passaggio del testimone a Schulz ha scosso e mobilitato in modo deciso il partito. I sondaggi dimostrano la contrapposizione tra Spd e Unione Cristiano-Democratica di Germania: la situazione non dovrebbe cambiare fino a settembre. La Germania infatti promette elezioni tradizionali, dove i due partiti storici di massa sono ancora al centro della politica. I movimenti nazionalisti rimangono attorno al 10% nei sondaggi.
Il risultato finale dipenderà dalle proposte politiche: ieri nel discorso d’accettazione Martin Schulz ha espresso un programma piuttosto vago, che andrà delineato nei prossimi mesi. Ha ribadito l’impegno per correggere alcune ingiustizie sociali e per modificare in parte l’Agenda 2010, quelle riforme che nel 2003-2004 consentirono alla Germania di creare un mercato del lavoro più flessibile, con tagli nella spesa pubblica.