La prima giornata di Ignazio Marino come primo cittadino di Roma, è cominciata con la scalata al Campidoglio…in bicicletta. Come promesso, il neo-sindaco si è presentato negli uffici del Comune in sella alla sua bici rossa e, dopo averla parcheggiata nella rastrelliera fatta appositamente per lui, si è messo al lavoro, accompagnato da qualche applauso nel varcare la soglia. Riunione a porte chiuse col suo predecessore, Gianni Alemanno, e firma sul registro con la verifica di cassa che sancisce il passaggio di consegne: «Cercheremo di lavorare nell’interesse della città», le prime parole al termine dell’incontro. Insieme all’ex-sindaco si è affacciato al balconcino che dà sui Fori Imperiali, poi il saluto di Alemanno che lascia la poltrona di sindaco ma rimarrà in Consiglio comunale: «Nessun rimpianto, è stata un’esperienza stupenda […] ricomincerò dall’opposizione in assemblea capitolina, forse farò il capogruppo».
Nuovo sindaco, nuovo Consiglio. Confermati i nuovi consiglieri comunali. Al centrosinistra vanno 29 seggi, 12 al centrodestra, 4 per il MoVimento 5 Stelle e 3 per la lista Marchini. Ma rispetto al risultato delle urne, c’è un cambiamento: Andrea Alzetta, eletto con Sel, è stato giudicato “incandidabile”, in base a un decreto legislativo del 2012 che vieta a chi ha condanne penali di ottenere incarichi istituzionali; il suo posto in consiglio è andato a Imma Battaglia, nota esponente della comunità gay di Roma, che si è detta dispiaciuta per quanto avvenuto: «A lui va tutta la mia solidarietà. Spero possa alla fine essere comunque proclamato», ha dichiarato a chi le chiedeva un commento su questa nomina a sorpresa.
Intanto si attendono notizie sulle nomine degli assessori e del vice-sindaco. Quest’ultimo dovrebbe essere una donna, secondo quanto dichiarato da Marino, poco dopo l’elezione, e si fa il nome della renziana, Patrizia Prestipino. Ad ogni modo per conoscere tutte le nomine non si dovrebbe attendere più di 20 giorni.
Domenico Cavazzino