“Non ci ho ripensato, mi dimetto”. Ignazio Marino ringrazia la gente che è accorsa a sostenerlo e a chiedergli di restare alle redini del Campidoglio ma non illude nessuno. La decisione è stata ormai presa e il (tuttora) primo cittadino di Roma non torna indietro, le sue dimissioni diventeranno effettive e irrevocabili nel giro di venti giorni.
Ma le migliaia di persone che lo stanno sostenendo via social network in questi giorni non lo hanno lasciato indifferente, anzi. “In questi giorni – scrive Marino su Facebook – mi state dimostrando un grande sostegno. La petizione su Change.org, tutti i messaggi che mi stanno arrivando qui su Facebook. Grazie, di cuore”. E ancora: “Voi siete il sale della democrazia e costituite un patrimonio che Roma non può e non deve perdere”.
Proprio questa ondata (postuma) di consensi starebbe convincendo Marino a lasciare sì l’incarico ma non la politica, con un progetto che starebbe nascendo proprio in queste ore. L’idea è quella di favorire una spaccatura del Pd e di mettersi a capo della sinistra-sinistra capitolina. Un’ipotesi che fa tremare un Pd a Roma già logorato. Si parla di una lista civica che troverebbe naturale confluenza nell’idea di quel ‘qualcosa rosso’ che i vari Vendola, Landini, Civati, Fassina e Cofferati stanno progettando per l’autunno.
Intanto sulla questione è intervenuto anche Matteo Renzi. “Non so se si è rotto qualcosa tra il Pd e Marino, lui vinse le primarie un po’ a sorpresa, le vinse contro una bella parte del Pd romano. Forse più che con il Pd si è rotto il rapporto tra l’amministrazione e la città” ha dichiarato il premier a ‘Che tempo che fa’ aggiungendo poi che Sabella è “un ottimo nome, che ha fatto un grosso lavoro sulla legalità” ma spiegando come il nome del commissario lo deciderà il prefetto di Roma e il nuovo sindaco sarà scelto dai romani.
Mario Di Ciommo
