Campidoglio nell’occhio del ciclone, dopo che il sindaco Ignazio Marino ha rovinato la festa di Orgoglio Rom, con la scelta di non concedere la sala della Protomoteca nella quale si sarebbe dovuto tenere un congresso del Consiglio Nazionale Rom. L’iniziativa, annunciata e salutata dagli organizzatori con tanto di inviti al premier Matteo Renzi e a Papa Francesco, in programma per lo scorso 21 giugno, non si terrà più.
“In merito alle voci circolate su un presunto patrocinio di Roma Capitale all’iniziativa dell’associazione Nazione Rom, nella Sala della Protomoteca – ha precisato il Campidoglio in una nota – Roma Capitale non ha concesso alcun patrocinio, ma soltanto l’utilizzo a pagamento della sala. Essendo decorso inutilmente il termine di pagamento, è stata disposta la revoca della concessione dell’utilizzo della Sala della Protomoteca, come da regolamento comunale”.
Un annuncio che suona come “niente soldi, niente sala”, da parte del sindaco che tanto si era battuto a tutela della comunità rom, al punto che, qualche mese fa, aveva invitato a cancellare la voce “nomade” nelle espressioni della comunicazione istituzionale.
La comunità di orgoglio rom non ci sta e minaccia tempesta “La revoca della Sala Protomoteca pone un evidente problema di ordine pubblico” scrive Marcello Zuinisi, legale rappresentante Associazione Nazione Rom, in una lettera aperta al Prefetto Giuseppe Pecoraro e al Questore di Roma Massimo Maria Mazza. E insiste sulla richiesta della “concessione della Sala della Protomoteca” o, in alternativa la concessione per lo svolgimento del congresso al ‘campo nomadi di via di Salone’.
Per Giordano Tredicine, vice presidente Assemblea capitolina, “è molto più verosimile, che qualcuno sia riuscito a far ragionare il sindaco sull’inopportunità politica di un evento del genere: parlare di progetti per i rom con multiservizi, vigili urbani e dipendenti capitolini inferociti sarebbe stato davvero troppo”. Il primo a chiedere di annullare l’evento è stato Fabrizio Santori, consigliere regionale componente della commissione politiche sociali: “L’orgoglio Rom ha visto persino il ritiro del patrocinio da parte della Commissione Europea per evidenti problemi di opportunità. È oramai noto come la giornata dell’Orgoglio Rom rappresenta uno degli eventi più indigesti ai romani ed ipocrisia sarebbe negarlo. Non rappresenta una priorità per Roma”.
Una decisione che, all’indomani del mega concerto dei Rolling Stones che ha “fruttato” alle casse del comune di Roma solo 8mila euro (costo per l’occupazione del suolo pubblico del Circo massimo), appare alle comunità Nomadi, Rom, Sinti, Caminanti della Capitale, particolarmente inaccettabile.
Samantha De Martin