“La destra torni nelle fogne da dove è venuta, invece di dare lezioni di democrazia e rigore a noi”. Ieri sera il palco della Festa dell’Unità si è trasformato in un ring. E dal Parco della Valli Ignazio Marino, sindaco di Roma, ha lanciato un attacco alle amministrazioni di destra che lo hanno preceduto e che secondo i suoi supporter “hanno portato Roma allo sfascio”.
Applausi dalla platea. Il pubblico di ieri sera ha accolto il primo cittadino della Capitale con applausi e un clamoroso benvenuto. “Non mollare”, “continua così”, “asfaltali” hanno urlato alcuni supporter tra la folla. E Marino ha risposto subito: “Sono felice di essere qui – ha detto – per fare un bilancio con il mio popolo di due anni di attività e guardare al futuro per la Roma che vogliamo per il prossimo decennio. Abbiamo fatto cambiamenti epocali nonostante una situazione economico-finanziaria drammatica”. E Marino ha sottolineato con fermezza la sua pozione: nessun passo indietro. “Non posso farlo, ho un dovere morale. Non sono stato eletto dai capibastone ma da voi cittadini. E andremo avanti fino al 2023″ ha concluso.
L’attacco alla destra. La platea si è infiammata quando ha accennato alla destra di Alemanno, suo predecessore nell’amministrazione capitolina. Palese l’attacco all’ex sindaco Gianni Alemanno. “Se dopo il 2023 dovessi scrivere un libro su quello che ho visto – ha detto Marino – dovrei iniziare con la frase del film che dice ‘Ho visto cose che voi umani non avete visto mai’. Ed è quello che ho visto in Campidoglio dopo l’arrivo di una destra che non ha vergogna: tornino nelle fogne da dove sono venuti”. E poi ha aggiunto: “Ricevetti una telefonata dal mio predecessore. Mi disse ‘So che state cambiando i consigli di amministrazione. Ti posso dare due nomi?’. Io gli risposi ‘Ma perché hai qualcuno con un curriculum davvero preparato?’ Silenzio dall’altra parte. E dopo mi disse: ‘Ma il Pd non ti ha parlato?’. Io risposi di no. Qui adesso non c’è quel Pd a cui forse eri abituato tu”.
Si difende Alemanno. “Ignazio Marino ormai è al delirio – ha spiegato – si inventa telefonate che tra di noi non ci sono mai state, giunge all’insulto personale e utilizza un inconcepibile violenza verbale contro la destra. Ho già dato mandato ai miei legali di procedere con una querela per diffamazione nei suoi confronti. È un personaggio ormai finito di cui Roma si deve rapidamente liberare”.
Le 17 slide per il 2023. A metà strada tra un bilancio e un discorso elettorale, il discorso del sindaco Marino è sostenuto da diciassette diapositive che raccontano ai militanti e ai romani cosa è stato fatto in questi due anni al timone del Campidoglio. Primi tra tutti i lavori per il trasporto urbano. La metro C doveva essere inaugurata nel 2011 e, come spiega il primo cittadino: “Nel 2014 Sono ripartiti i lavori e sono state inaugurate 15 fermate. Dal 29 giugno ne saranno inaugurate altre sei fino a Lodi mentre nel 2016 aprirà la stazione San Giovanni e l’incrocio con la linea A”. E tra le cifre, i numeri e i dati Marino ha trovato anche il posto per parlare di camion bar. “Dal 24 giugno via i camion bar dal Colosseo e dalle aree centrali. A Roma si contrastano monopoli e racket – ha continuato – Vogliamo che le regole vengano rispettate da tutti. Iniziate a fare il countdown. Dal Colosseo spariranno”. Numeri e fatti che sembrano che sembrano dare una risposta alle parole-macigno che il premier Matteo Renzi ha pronunciato pochi giorni fa: “Marino se sa governare governi o vada a casa”.
No comment sui deputati Pd dimissionari. Tutto tace però sul fronte Guido Improta e Silvia Scozzese. A quei pochi giornalisti che provano a fare domande sull’attualità, Marino rivolge un sorriso forzato e si appella al silenzio. Nei giorni scorsi infatti si vociferava che il titolare dei Trasporti, l’assessore Guido Improta, e la sua collega del Bilancio, Silvia Scozzese avessero deciso di lasciare la barca della giunta. Notizie non smentite da Improta che, anzi, sabato non ha diffuso la nota richiesta dal sindaco per sconfessare l’annuncio delle dimissioni. Eppure, al momento, le dimissioni dei due deputati dem è soltanto un rumors.
Flavia Testorio