La 19° Maratona Acea di Roma è stata vinta dall’etiope Getachew Terfa Negari che ha tagliato il traguardo dopo 2h07’56”. L’atleta 29enne ha messo fine allo stradominio dei corridori keniani che negli ultimi sette anni si erano aggiudicati ben sei volte la competizione podistica della capitale. A vincere la prova femminile è stata invece la keniana Helena Kirop che ha fermato il cronometro a 2h24’40”.. Il tragitto classico ha subito una deviazione visto che a San Pietro era in programma il primo Angelus di papa Francesco. Alla maratona hanno preso parte oltre 14 mila corridori ( gli italiani in gara erano ottomila) provenienti da 82 paesi diversi: un cocktail di bandiere e colori che ha schiarito il cielo tetro della città eterna.
LA GARA L’ingente afflusso di pellegrini a San Pietro aveva fatto pensare di slittare la partenza nel pomeriggio ma alla fine tutto si è svolto nella norma. Preceduta da una sfilata che omaggiava il nuovo Pontefice Massimo, la partenza è avvenuta alle9.30 in via dei fori imperiali, la stessa via che ha fatto da cornice al traguardo finale. Il sindaco Alemanno ha definito la maratona una straordinaria kermesse “Penso che oggi per Roma, nonostante disagi e difficoltà sia una grande festa. Ho pregato i vigili urbani e tutta la polizia di fare massima attenzione a quelli che sono i disagi per i cittadini. Invito tutti a vivere sia oggi sia martedì come giorni di grande festa per Roma “
Gli atleti che hanno tagliato il traguardo sono stati oltre 2000.
STREPITOSO ZANARDI.La Maratona ha coronato vincitore della handbike Alex Zanardi per la terza volta. L’ex pilota di formula uno aveva infatti già trionfato nel 2010 e nel 2012. Sulla sua pagina Twitter Zanardi ha ringraziato i fans per il sosetegno “ Grande Vittoria! Grazie a tutte le persone che mi hanno incitato lungo il percorso. Tante! – Poi chiude il cinguettio con un’annotazione folkloristica che rende bene l’idea del clima che si respirava- C’erano anche i centurioni”. Il campione paralimpico ha tagliato il traguardo in 1h12’15 e ha preceduto Mauro Cratassa e Saverio Di Bari.