ROMA – L’Inps appoggia la Manovra ma Confindustria e Ance attaccano. Stanno andando avanti dalle 8:30 di martedì le audizioni sul ddl bilancio nelle Commissioni di Camera e Senato presso la sala del Mappamondo a Montecitorio. Sul tema pensioni il presidente dell’Inps, Gabriele Fava, ha dichiarato che il ddl “prevede interventi che potrebbero determinare effetti positivi in termini macroeconomici, con risvolti anche favorevoli sulla tenuta del sistema previdenziale”. Fava ha poi aggiunto che il ddl segnerebbe “una soluzione di continuità rispetto agli interventi transitori di contemperamento delle tensioni inflazionistiche degli anni 2022-2023, con la ulteriore previsione di misure temporanee a sostegno delle categorie di pensionati che versano in condizione di maggiore fragilità”.
Il direttore generale di Confindustria Maurizio Tarquini, invece, si dimostra poco soddisfatto. A suo parere il ddl “al momento non offre risposte adeguate ai problemi segnalati” e “ai rischi di perdere base produttiva”, “soprattutto perché non appare in grado di invertire quella tendenza a livelli di crescita da zero virgola”. Anche la presidente delll’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance), Federica Brancaccio, si è detta preoccupata per gli effetti negativi che la Legge di bilancio potrebbe avere “sul settore delle costruzioni e quindi sulla crescita italiana”. Mancherebbe infatti la proroga al 2025 delle misure relative al caro materiali per i lavori pubblici e sostanzialmente una “chiara visione per il futuro”. Con la bocciatura di Confindustria e Ance arriva anche quella del Gimbe, il cui presidente ha dichiarato insufficienti le risorse stanziate per risollevare un servizio sanitario nazionale in grave crisi.