“A forza di tirare la corda, si spezza”. È questa l’analisi che emerge da un vertice del Partito Democratico sulla manovra, indetto squesta mattina da Nicola Zingaretti, al quale hanno partecipato i ministri e capigruppo dem.
Il problema dei dem è il rapporto con Matteo Renzi e Luigi Di Maio. Dalla riunione, che si è svolta alla Camera e durata un paio d’ore, è emersa “esasperazione per i continui atteggiamenti” dei due leader, come spiegano fonti presenti all’incontro.
Renzi ha assicurato che la tassa sulle auto aziendali, ritenuta “sbagliata”, non ci sarà. E su Facebook scrive che “Italia Viva è nata per risolvere problemi, non per fare polemiche”, chiedendosi inoltre “che fine hanno fatto quelli che una settimana fa ci insultavano”.
Ieri sera, in un intervento a DiMartedì, Zingaretti ha alzato i toni contro il comportamento del leader di Italia Viva. Rispondendo a una domanda sull’operato di Renzi, il capo dem ha sottolineato che “aprire una polemica su una manovra sottoscritta da tutti è un’operazione di basso livello che gli italiani giudicheranno”. Ha poi aggiunto che i continui litigi interni rafforzano ulteriormente il centrodestra, ribadendo quanto già espresso in altre occasioni dopo il voto in Umbria: “Si può governare insieme da alleati, non si può governare insieme da nemici”.
Sul fronte delle misure, il governo lavora su un possibile dimezzamento della Plastic tax, una delle misure più discusse all’interno della maggioranza e fortemente difeso da Di Maio.
In un’intervista al Tg1 della scorsa sera, il leader M5S ribadisce la sua posizione: “Non dobbiamo rimanere indietro rispetto agli altri paesi europei e del mondo che hanno già applicato questa tassa”. Per il ministro degli Esteri bisogna pensare alle future generazioni e di passare ai fatti senza farsi spaventare dal provvedimento.