ROMA – Una manovra seria che nel quadro della sostenibilità della finanza pubblica concentrerà l’attenzione su redditi e pensioni medio-bassi, sulla famiglia e sulla sanità. È questo l’obiettivo del governo Meloni, dopo il vertice di mercoledì sera a Palazzo Chigi, durato circa tre ore. Il conflitto in Medio Oriente e le sue potenziali conseguenze ha occupato buona parte della riunione.
Le novità del vertice
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha fatto una relazione sull’impostazione della Legge di bilancio che andrà in approvazione nel prossimo Consiglio dei ministri di lunedì 16 ottobre. Confermata l’intenzione di intervenire sui redditi e sulle pensioni medio-basse, il taglio del cuneo, l’Irpef, le misure per la famiglia, la sanità e i contratti della Pubblica amministrazione. Si valutano anche altri interventi di maggiore dettaglio, per i quali però sono in corso le verifiche sul fronte delle coperture. Smentite le ipotesi di sanatorie fiscali o edilizie, col decreto fiscale potrebbe invece arrivare la rateizzazione dell’acconto di novembre per autonomi e partite Iva.
Prudenza su manovra
La premier – che ha sentito i leader del Qatar e degli Emirati arabi – non nasconde che il momento sia delicato e che il conflitto in Medio Oriente possa avere ripercussioni sulle forniture di gas. Meglio quindi non farsi trovare impreparati, mantenere la linea della “prudenza” sulla manovra anche nel passaggio parlamentare, riducendo al minimo gli emendamenti. Un’esortazione che Meloni ha indirizzato a Fratelli d’Italia, ma che ha allargato anche agli altri alleati.
Gas e petrolio
I timori sono fondati. A causa della crisi internazionale, infatti, il rischio di uno shock energetico è alto. Allo scoppio della guerra in Ucraina il governo Draghi ridusse le forniture di gas dalla Russia, per stringere, poi, i rapporti con l’Algeria, che appoggia Hamas. Mentre aumentano le tensioni geopolitiche, tornano a salire le quotazioni dei futures sul gas europeo, con il Ttf che ad Amsterdam guadagna il 5% a 48,40 euro.