La nuova manovra ridurrà le tasse con 12 miliardi. 8 sono infatti destinati a Irpef e Irap. In totale, la mossa finanziaria ammonta a 30 miliardi e punta sulla crescita. Il premier Mario Draghi ha infatti annunciato che il Pil sarà ben oltre il 6% nel 2022, al 4,7% nel 2023 e all’1,9% nel 2024. Nel terzo trimestre del 2021 il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato del 2,6% rispetto al trimestre precedente e del 3,8% in termini tendenziali.
Altri punti cardine della manovra sono la riqualifica della spesa sociale, con la riforma degli ammortizzatori, e il rilancio gli investimenti: 90 miliardi in 15 anni. Inoltre, segna il ritorno al contributivo delle pensioni con Quota 102 per un solo anno e una stretta sul Reddito di cittadinanza: è prevista la revoca dopo due rifiuti di lavoro.
Rimane alta la tensione sul Reddito di cittadinanza in Consiglio dei ministri. Il centrodestra è contro gli assegni e chiede una riduzione delle risorse, i 5 Stelle invece difendono la misura Conte. Draghi conferma di condividere il principio, ma che il sistema non ha funzionato. Le misure della manovra puntano a prevenire abusi, evitando che gli assegni siano un disincentivo a trovare lavoro.
“È una manovra di forte segno sociale, di contrasto alle disuguaglianze. C’è un forte investimento nelle politiche sociali” ha detto il ministro del lavoro Andrea Orlando. “Abbiamo reso permanenti 12.000 borse di specializzazione in medicina, ogni laureato deve avere la possibilità di specializzarsi” ha affermato invece il ministro della Salute Roberto Speranza. “La manovra del governo va nella buona direzione, perché salute istituzione, lavoro e sostenibilità sono le quattro parole chiave. Crediamo che la soluzione sulle pensioni sia equilibrata” è quanto dichiarato dal segretario del Pd, Enrico Letta.
Interviene anche il ministro del turismo, Massimo Garavaglia: “Dobbiamo utilizzare su tre assi 2,4 miliardi che con l’effetto leva diventano quasi 7. Innanzitutto mezzo miliardo su Roma per renderla più attrattiva e distribuire meglio i flussi turistici. Poi, aumentare la qualità del settore recettivo con 1,7 miliardi sull’efficienza energetica e accessibilità. Terzo asse fondamentale il digitale”.
Le Associazioni che rappresentano la totalità del terziario di mercato (come Confcommercio, Confesercenti) hanno poi chiesto un incontro urgentissimo per un confronto con il presidente Draghi e con il ministro Orlando. L’obiettivo è verificare la disponibilità del governo a individuare misure per mitigare l’impatto dei costi che le imprese rappresentate dovranno sostenere a regime. In particolare, le associazioni esprimono forte preoccupazione per la sostenibilità contributiva da parte delle imprese dei nuovi e più inclusivi ammortizzatori.
Sindacati sul piede di guerra sulla riforma delle pensioni: “Quota 102 è un ambo secco, una presa in giro che riguarda solo 15 mila persone” dice il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che poi rilancia “se fosse confermata siamo pronti a scendere in piazza”. La Fiom invece annuncia subito 8 ore di sciopero.