ROMA – Questa settimana Bruxelles deve dare l’ok sulla prima manovra finanziaria del governo Meloni. Oggetto di controversia all’interno del governo è in particolare la deroga ad accettare pagamenti elettronici fino a 60 euro per i commercianti.
Leggera marcia indietro su Pos
Dopo le polemiche la premier Giorgia Meloni è stata costretta ad arretrare sulla soglia dei 60 euro. Confcommercio Milano appoggia la misura, chiede però un tavolo di confronto con istituti bancari, paytech e circuiti di pagamento. In un videomessaggio all’assemblea di Confesercenti Meloni rivela l’obiettivo di questa scelta: “Fare del governo la casa delle imprese e del Made in Italy”.
Rivoluzione 18app e questione condoni
In un emendamento della manovra 2023 sarà modificata anche la 18app, una carta bonus da 500 euro per i diciottenni. Il presidente della Commissione Cultura Camera Federico Mollicone ha dichiarato oggi che la 18app non esisterà più dal 31 dicembre. Dal 1° gennaio entrerà in vigore una carta cultura giovani con un finanziamento simile alla precedente commisurato con il reale uso che ne è stato fatto. Mollicone ha aggiunto che si sta studiando con il ministero dell’Istruzione un modo per evitare le frodi e che le categorie di riferimento verranno incontrate per essere rassicurate. La premier si è espressa anche sui condoni ribadendo che non ci saranno e che “servono norme di buon senso”.
La protesta dei sindacati
“Siamo in piazza per cambiare la legge finanziaria che in realtà colpisce i più deboli”, ha riferito il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a Perugia per lo sciopero generale di Cgil e Uil contro la manovra. “Abbiamo bisogno di aumentare i salari, di colpire l’evasione fiscale e abbassare le tasse sul lavoro dipendente e sui pensionati ma non viene fatto. Anzi, fanno la flat tax per i redditi più alti”.