È atteso per questa sera il vertice di governo tra il premier e i capidelegazione sulla legge di bilancio e il decreto fiscale, poco prima del Consiglio dei ministri per il decreto sul terremoto convocato alle 17. Intanto questa mattina c’è stato un faccia a faccia a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, per fare il punto della situazione.
La manovra è stata ufficialmente approvata dal Consiglio dei Ministri la settimana scorsa, con la formula “salvo intese”, ovvero con la possibilità di integrazioni e correzioni prima della pubblicazione. Non si tratta però di limare alcuni dettagli, perché i 5 stelle chiedono modifiche sostanziali che rischiano di inasprire i rapporti all’interno della maggioranza. Già nei giorni scorsi il premier Giuseppe Conte aveva tuonato contro chi voleva rivedere il testo “chi non fa squadra è fuori dal governo”, ma Luigi Di Maio aveva replicato duramente: “Senza il M5s non esiste il governo”.
Oggi il ministro delle Politiche giovanili e dello Sport Vincenzo Spadafora, intervistato dal Corriere della Sera, ha ribadito i tre punti imprescindibili puntualizzati ieri da Di Maio: “Carcere e confisca per i grandi evasori. Nessun aumento di tasse per le giovani partite Iva. Una seria lotta all’evasione, senza sconti per i grandi evasori come è avvenuto in passato”.
Secondo Spadafora, “è la capacità di mediare di Conte ad aver colpito gli italiani ed è fondamentale che non rinunci a questo approccio, per la sua figura e per la tenuta del governo”.
Dal Pd il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini cerca di smorzare i toni del conflitto sulla manovra: “L’importante è che avvenga con buon senso, equilibrio, senza risse tra le parti di maggioranza”.
Sulle modifiche che presenteranno i dem oggi al vertice, l’ex ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha fatto sapere che il Pd proporrà “un emendamento per il rifinanziamento del bonus verde, che abbiamo istituto proprio noi con la legge di bilancio 2018 e poi riconfermato”.
Tra modifiche e nodi da sciogliere, il vertice di oggi si preannuncia lungo e convulso, basti pensare che quello precedente era durato fino alle 2 di notte.