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HomePolitica Manovra, Tria accerchiato. Di Maio: “Trovare le risorse o è meglio tornare a casa”

Manovra, Tria accerchiato
Di Maio: "Se il 2% è tabù
dovevano dircelo subito"

Vicepremier smentisce aumento Iva

Nel mirino anche la Ragioneria di Stato

di Dino Cardarelli20 Settembre 2018
20 Settembre 2018

Il vice presidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi Di Maio (S) con Giovanni Tria, ministro dellEconomia e delle Finanze, durante la riunione della VII Cabina di Regia per linternazionalizzazione, presso la sede del ministero degli Esteri, Roma, 11 settembre 2018. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

“Serve un po’ di deficit, non si deve avere paura di sforare il 2%, a meno che il 2% non sia diventato un tabù, però ce lo dovevamo dire prima”. Luigi Di Maio non demorde, ma la tensione nel Governo sulle misure da inserire nella manovra resta alta. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria è messo sempre più sotto pressione dalla maggioranza, che sta cercando di convincerlo ad aumentare il deficit almeno fino al 2%. A smentire le frizioni nell’Esecutivo prova il vicepremier pentastellato, intervenuto stamattina ai microfoni di Radio 24: “Questo è un governo compatto, che sta mettendo insieme le risorse, che ci sono, per mantenere le promesse fatte agli italiani – dice rivolto agli ascoltatori – Siccome i soldi ci sono, le cose si possono realizzare: io ho detto che un governo serio trova le risorse, perché sennò è meglio tornare a casa. È inutile tirare a campare”.

Di Maio ha anche respinto le indiscrezioni di stampa sul possibile aumento dell’Iva per alcuni prodotti, necessario per finanziare il taglio dell’Irpef: “E’ una fake news, non c’è niente di vero perché in questo governo non si permetterà ai soldi usciti dalla porta di rientrare dalla finestra”.

Sulla stessa lunghezza d’onda di Di Maio, il ministro per i rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro: “Chi lo ha detto che i soldi per le coperture non si trovano più? Aspettiamo di vedere il testo della manovra. A breve dovremo presentare la nota di variazione al DEF in Parlamento e lì vedremo le cifre”.

La pressione del Movimento Cinque Stelle non è rivolta solo a Tria ma anche verso i vertici del Tesoro. In cima alla lista nera dei grillini è finito infatti il Ragioniere dello Stato Daniele Franco, colui che ha responsabilità su bilancio di previsione e rendiconto generale e nei confronti del quale viene lamentata una “totale assenza di comunicazioni”.

Lo sforamento dell’1,6% di deficit è sostenuto anche dalla Lega. Secondo il sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti “si può arrivare a superare il 2% solo con proposte serie e non con provvedimenti di tipo demagogico”.

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