L’Italia e l’Unione Europea sono sempre più distanti sulla manovra finanziaria. Si accendono gli animi dopo la lettera del governo italiano a Bruxelles. Olanda e Austria chiedono di aprire la procedura d’infrazione ai danni dell’Italia. Il nuovo bilancio e la lettera del ministro dell’economia Giovanni Tria non hanno infatti convinto i ministri delle finanze dei due stati, che si dicono pronti a respingere le proposte italiane. Anche la Francia e la Germania si sono schierate al fianco dell’Olanda e dell’Austria.
Hartwig Löger, il ministro delle finanze austriaco, prospetta scenari nefasti per il nostro Paese dopo la lettera all’Unione Europea: “L’Italia corre il rischio di scivolare verso uno scenario greco. Dobbiamo pretendere disciplina da Roma”, ha affermato stamane. Anche l’europarlamentare tedesco Markus Ferber è contrario alla manovra finanziaria. “Ci sono molti errori tecnici”, ha detto Ferber.
La replica del ministro dell’interno Matteo Salvini non si è fatta attendere. “Non ci muoviamo di un millimetro”, ha detto dopo le dichiarazioni del ministro delle finanze austriaco. Il ministro Tria si dice fiducioso: “Lo scontro non conviene a nessuno, né a loro né a noi”, ha detto in merito alla risposta dell’Unione Europea.
Il presidente della commissione bilancio della camera, Claudio Borghi, per ora non si dice preoccupato: “Lo sarei se veramente arrivasse la procedura d’infrazione”, ha detto ieri alla trasmissione Agorà.
Sono scettici anche i mercati, con lo spread che è ieri ha chiuso a 310 punti.
Lo scontro tra Italia ed Unione Europea sulla manovra finanziaria sembra a questo punto inevitabile. Dopo il rilancio del ministro del lavoro Luigi Di Maio su “quota cento” e sul reddito di cittadinanza, pilastri del governo gialloverde, la procedura d’infrazione sembra dunque ad un passo.