ROMA – Aiutare la fascia di reddito tra i 50mila e i 60mila euro, rimasta fuori dalla riforma delle aliquote fiscali avviata lo scorso anno. È questo l’ultimo obiettivo fissato dalla prossima legge di bilancio, così come spiegato mercoledì 20 novembre dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo. Per realizzarlo verranno utilizzati almeno 2,5 miliardi di euro, raccolti grazie al concordato preventivo biennale.
La nuova finestra del patto dei contribuenti con il Fisco sarà chiusa il 12 dicembre, e il numero due all’Economia si aspetta di recuperare il massimo delle risorse stimate. Giorgetti rimane cauto in merito alla questione risorse: “Quando li vedrò, decideremo come usarli. Prima vedere i soldi, poi vedere come usarli”. Nel frattempo Leo replica: ”Ci auguriamo che ci sia un gettito aggiuntivo che verrà messo a servizio della riduzione dell’aliquota del ceto medio”. Fonti qualificate citate dall’Ansa non escludono che si possa valutare un decreto legge in cui far confluire altre risorse e che potrebbe essere varato anche successivamente alla manovra. L’ipotesi è quella di portare l’aliquota al 33% ai redditi fino a 60mila euro.
Il taglio dell’Irpef per il ceto medio è una misura chiesta a gran voce anche da Forza Italia, sulla quale ha puntato spesso in campagna elettorale. Novità anche sulla Flat Tax, in merito alla quale la Lega non arretra sulla possibilità di una estensione dell’ambito di applicazione. Alberto Bagnai punta ad aumentare il limite di 30mila euro fino a 50mila euro per i redditi di lavoro dipendente o da pensione per accedere alla tassa piatta. L’idea è quella di arginare anche il sommerso per le seconde attività non dichiarate. Abbandonata invece l’ipotesi del Carroccio di portare il limite di ricavi e compensi per beneficiare della tassa piatta al 15% (o addirittura al 5% per le nuove attività) dagli attuali 85mila euro fino a 100mila euro.
Leo parla di una strada percorribile, ma servono risorse “perché una delle limitazioni all’accesso alla flat tax è il tetto di 30mila euro per pensionati e lavoratori dipendenti”. Nel frattempo scade oggi il termine per presentare gli emendamenti ‘segnalati’ alla manovra.