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Manovra, il Governo pone
la fiducia alla Camera
Domani il voto al Senato

Scongiurato aumento dell'Iva

Giovani e imprese al centro della legge

di Giulia Torlone22 Dicembre 2017
22 Dicembre 2017

Roberto Giachetti durante il voto di fiducia al governo sulla Manovra economica, Aula della Camera, Roma, 21 dicembre 2017. ANSA/VINCENZO TERSIGNI

Quella che era stata annunciata come una legge di bilancio snella si è via via gonfiata nel percorso parlamentare. Ieri infatti la Camera ha votato la fiducia sulla Manovra che contiene 1.247 commi rispetto ai 684 iniziali e tornerà a Palazzo Madama per l’approvazione finale, in una corsa contro il tempo prima delle feste natalizie. L’impianto economico disegnato dal governo rimane comunque intatto dopo i lavori del parlamento: circa i tre quarti delle risorse (15,7 miliardi) saranno destinati a scongiurare gli aumenti dell’Iva per il prossimo anno. Sono state confermate le modifiche già annunciate in precedenza, come il pacchetto digitale, la cosiddetta web tax calibrata su una tassazione al 3 per cento, ma non estesa agli e-commerce. Mantenuto anche il nuovo progetto di servizio postale universale e l’estensione dell’Ape sociale per le categorie di lavoro più gravose.

I nodi principali

Cuneo previdenziale e neo assunti – Decontribuzione per i giovani neo assunti con due misure: una per gli under 29 che potranno essere assunti con un contratto a tempo indeterminato col dimezzamento dei contributi per tre anni e una seconda per gli under 35, con uno sgravio al 50% per un solo anno. Nel sud invece il bonus vale il 100% grazie all’uso di fondi europei.

Impresa 4.0 – La parte più corposa riguarda le imprese. Vengono confermati il superammortamento (che scende al 130 per cento) e l’iperammortamento al 250 per cento. Sono previsti sconti per chi investe in innovazione e ricerca e c’è anche un credito di imposta al 40 per cento per la formazione digitale. Sempre nell’ambito del commercio, è stata rinviata al 2020 l’applicazione della Bolkestein per gli ambulanti.

Pensioni – Individuate quindici categorie usuranti i cui lavoratori avranno il diritto alla pensione anticipata. E’ il frutto di un accordo tra il governo e i sindacati (contraria la Cgil). Alle donne lavoratrici con figli viene riconosciuto un bonus di un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni.

Stabilizzazione dei precari – Cinquanta milioni nel 2018 e 150 nel 2019 per stabilizzare i circa 18 mila insegnanti precari. Avranno contratti stabili anche 3000 ricercatori precari, impiegati negli Ircs e negli istituti zooprofilattici.

Lotta alla povertà –  Ulteriori risorse per il Reddito di inclusione (Rei) con 300 milioni nel 2018 che aumenteranno per gli over 55 disoccupati. La misura sarà in funzione dal primo gennaio.

Sanità – Creato un fondo per ridurre il superticket, che quindi non verrà abolito. Vengono poi stanziati 60 milioni per sostenere chi si prende cura di familiari non autosufficienti (i caregiver).

Bonus casa – Sconto potenziato per gli interventi che coinvolgano la messa in sicurezza antisismica e l’efficientamento energetico; è prevista una detrazione dell’80 per cento per chi realizza cappotti e isolatori termici. La correzione di Montecitorio in materia rivede il perimetro dell’ecobonus: non si prevedono sconti per chi avrà una caldaia con classe inferiore alla A.

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