La tempesta finanziaria sui mercati, dopo l’approvazione della manovra Lega-M5S con un deficit al 2,4% del Pil, non si placa. Ma dal rientro del ministro dell’Economia Giovanni Tria dal Lussemburgo, il governo sembra cambiare rotta per evitare una bocciatura di Bruxelles sulla manovra. Nelle ultime ore ci sarebbe stata disponibilità ad introdurre alcune correzioni: resta il 2,4% ma si fa avanti l’idea di una diminuzione del deficit dal 2020. Un primo dietrofront, quindi, per cui il deficit scende per i due esercizi successivi: nel 2020 al 2,2%, per essere ancora ridotto fino al 2% nel 2021.
Una novità con la quale il governo tenta di rassicurare Bruxelles ma anche i mercati. La discesa del debito è stata annunciata ieri sera dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo il vertice di due ore a Palazzo Chigi con i due vice, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il sottosegretario alla presidenza, Giancarlo Giorgetti, i ministri dell’Economia, Giovanni Tria, e degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi. Finora Tria parlava di una discesa del debito di un punto all’anno e di un Pil che sarebbe cresciuto dell’1,6% nel 2019 e dell’1,7 nel 2020, senza però specificare il dato del 2021.
Nonostante l’annuncio di Luigi Di Maio riguardo l’arrivo della nota di aggiornamento del Def alle camere nella giornata di oggi, sul tavolo ci sono ancora molti nodi da sciogliere. Oggi infatti ci sarà un nuovo vertice sulla manovra a Palazzo Chigi. L’obiettivo è quello di limare ancora le cifre del Def in base al meccanismo per accelerare la riduzione del debito nel triennio 2019-2021. Intanto la scadenza del 20 ottobre per la presentazione della legge di Bilancio si avvicina.
