L’agenda politica italiana continua ad essere incentrata sulla manovra economica, con il governo che ha cambiato le previsioni future, in particolare sul deficit. Previsto in un primo momento al 2,4% per tre anni, rimarrà tale soltanto per il primo anno, per poi scendere al 2,2 e al 2% nel 2020 e nel 2021. Questa mattina il cambiamento della manovra non si è alleggerita se non lievemente la differenza tra i Btp italiani e i Bund tedeschi mentre Piazza Affari ha registrato l’incremento migliore in Europa guadagnando l’1%.
Sulla questione dei conti pubblici e delle turbolenze della Borsa sono arrivate le prime dichiarazioni e prese di posizione da parte delle varie forze politiche in campo. Il ministro dell’interno Matteo Salvini, intervistato a Mattino Cinque, ha promesso di far scendere deficit e debito negli anni futuri, definendo la manovra “coraggiosa per mantenere i sacri impegni presi con gli italiani. Me ne frego – ha aggiunto il vicepremier – delle minacce dell’Europa”. Per quanto riguarda l’Unione europea il leader della Lega ha affermato che, secondo lui, “in Europa c’è qualcuno che punta a mettere in ginocchio l’Italia per comprarsi sottocosto aziende, banche, imprese alimentari e moda. Qualcuno – ha ribadito – vuole l’Italia debole e piena di immigrati, ma con questo governo la cosa non funziona”.
Confindustria è preoccupata per la manovra, in particolare per il deficit pubblico. Per il Centro studi di Confindustria questo scenario “apre a due rischi: che i mercati reagiscano e si abbia un ulteriore aumento dello spread e che l’Unione europea apra una procedura di infrazione”. Per il Csc è quindi “necessario agire, nella prossima legge di bilancio, con una politica economica che possa rassicurare i risparmiatori che investono del debito pubblico del Paese, evitando che i primi segnali già osservati di uscita di capitali dall’Italia si possano trasformare in un pericoloso trend”.
In risposta a Confindustria, sono arrivate le parole di Luigi Di Maio alla Camera. “Il governo – ha affermato il vicepremier – non torna indietro: chi si illude, come il Centro Studi di Confindustria, sappia che si sta facendo una cattiva idea. Nella manovra ci saranno tutte le misure previste dal contratto. Per quanto riguarda l’Europa Di Maio ha ribadito che “la diatriba con l’Ue è molto lunga. Noi dovremmo illustrare i nostri obiettivi. Se ci sono solo pregiudizi e non si entra nel merito allora ci dicano che non va bene per partito preso”. Una querelle che è quindi destinata a continuare, con le Borse che non avranno vita facile.
Ad attaccare il governo sulla manovra è l’ex segretario del Partito democratico Matteo Renzi, che su twitter punta il dito contro Salvini e Di Maio, colpevoli di usare “il manganello web contro Junker. Sanno – scrive Renzi – di aver combinato un disastro per l’economia italiana e hanno bisogno di un capro espiatorio”. Secondo l’ex leader dem, che affida le sue dichiarazioni anche a Facebook, “Cinque Stelle e Lega stanno distruggendo la ripresa economica italiana” e “le famiglie pagheranno le scelte disgraziate di questi cialtroni”. Critiche anche da Forza Italia, con Renato Brunetta che, ospite di Radio anch’io su Radio Uno, ha sottolineato come manchi “qualsiasi testo formale e ufficiale. Stiamo ragionando – ha affermato il deputato forzista – su chiacchiere e nessuno crede più al Governo italiano per cui dall’Italia si scappa”.
Una critica non tanto all’attuale governo quanto ai precedenti è arrivata dal deputato di LeU Stefano Fassina. “Ricordo – ha affermato durante la trasmissione Agorà su RaiTre – che per il 2019, il deficit tendenziale, ossia a bocce ferme, ereditato dai Governi Renzi-Gentiloni è al 2,1%, date le clausole di salvaguardia su Iva e accise. Quindi – ha evidenziato Fassina – l’extra deficit aggiunto dall’attuale governo è minimale”.