Il testo definitivo della legge di bilancio è approdato nell’aula del Senato: la manovra 2018 è in dirittura d’arrivo. Molte le novità: dallo sgravio per le assunzioni a tempo indeterminato per i giovani fino a 30 anni – 35 anni per il 2018 – agli sconti per i pendolari, con detrazioni fino a 250 euro per abbonamenti a treni, autobus e metropolitane.
Scongiurato l’aumento dell’Iva, con la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia fino al 2019. 2,8 i miliardi destinati al rinnovo del contratto degli statali, per una cifra che si attesta intorno agli 85 euro a lavoratore. Salvo poi il bonus di 80 euro per i dipendenti pubblici, grazie all’ampliamento del tetto massimo di reddito per gli aventi diritto, portato a 26.600 euro lordi all’anno.
Per le famiglie in arrivo detrazioni per mobili e cura dei giardini. Sul fronte delle imprese, in una misura denominata “Industria 4.0”, la legge di bilancio prevede 38 miliardi in più per il fondo investimenti. Compare poi una sorta di multa per le aziende “colpevoli” di licenziamenti collettivi: una misura, fortemente voluta dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che prevede il raddoppiamento della tassa versata dalle imprese che licenziano i lavoratori, che passa da 1.470 a 2.940 euro per esubero.
Ma sul percorso verso il traguardo rimane lo scoglio degli emendamenti che in queste ore sia maggioranza che opposizione stanno presentando in Senato. Svariati i partiti che hanno chiesto di far slittare di cinque mesi l’aumento a 67 anni dell’età pensionabile, stabilito dal governo in seguito ai dati Istat sull’allungamento dell’aspettativa di vita. Previsto per oggi pomeriggio alle 16 un incontro a Palazzo Chigi tra il premier Paolo Gentiloni e i sindacati, Cgil in testa, che a gran voce chiedono il blocco della misura.
Emendamenti bipartisan in arrivo anche sul fisco, con la richiesta di ampliare la misura per la rottamazione delle cartelle Equitalia, ammettendo anche quelle notificate per tutto il 2017. Maggioranza e opposizione hanno auspicato anche l’introduzione dell’uscita autonoma, ovvero la possibilità per i genitori dei ragazzi delle medie di lasciare che i figli possano tornare da soli a casa.
