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HomeEconomia Manovra, dal cuneo fiscale alle pensioni: i 91 articoli della bozza

Taglio del cuneo fiscale
e pensioni anticipate
Cosa prevede la manovra

Misure di sostegno alle famiglie

e revisione della spesa pubblica

di Niccolò Maurelli24 Ottobre 2023
24 Ottobre 2023
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Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti | Foto Ansa

Dal taglio del cuneo fiscale alla nuove regole per andare in pensione. Nella bozza della manovra da 24 miliardi approvata in Consiglio dei ministri lo scorso 16 ottobre figurano 91 articoli in un centinaio di pagine. Il testo arriverà in Parlamento entro la fine della settimana.

Rinnovato il taglio del cuneo fiscale 

Dieci miliardi per il taglio del cuneo fiscale, in vigore già da quest’anno, che sarà prorogato per tutto il 2024: fino a sette punti in meno per i redditi inferiori a 25 mila euro. Come riportato da Repubblica, nello stesso capitolo figurano anche la detassazione dei premi di produttività al 5%, i fringe benefit a mille euro per tutti i lavoratori dipendenti e 2 mila euro per quelli con figli a carico, ma solo per il 2024. Prevista anche la riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro.

Pensioni, le nuove regole per l’uscita anticipata

Sul fronte pensioni la novità più rilevante è rappresentata dall’introduzione di Quota 104. La soglia anagrafica minima per l’uscita anticipata si alza così da 62 a 63 anni. Rimane invariato, invece, il requisito dei 41 anni di contributi. Chi deciderà di avvalersi di Quota 104, tuttavia, andrà incontro a una riduzione dell’importo relativo alla quota retributiva legato all’età di uscita. Con riferimento all’Ape sociale, l’indennità per i lavori in stato di difficoltà rimarrà anche per il 2024, ma con alcune variazioni. Il requisito dei 63 anni, infatti, slitta a 63 anni e 5 mesi. Opzione donna resta, ma con vincoli ancora più stringenti rispetto a quelli dello scorso anno: l’età sale da 60 a 61 anni, con lo sconto di due anni solo in presenza di almeno due figli.

Le misure per le famiglie e la natalità

Per l’acquisto dei generi alimentari di prima necessità viene confermato il rifinanziamento della carta “Dedicata a te”, la misura una tantum destinata alle famiglie con Isee inferiore a 15 mila euro e almeno tre componenti. Torna invece al 10% l’Iva sui prodotti per l’infanzia e per l’igiene femminile (tampon tax), che nel 2023 era stata abbassata al 5%. 

Sul fronte asili nido, viene aumentato a 2.100 euro il bonus per pagare le rette in strutture pubbliche e private. La misura, però, è destinata solo ai secondi figli nati dal primo gennaio 2024 in famiglie con Isee fino a 40 mila nelle quali sia già presente un minore under 10.

Per favorire la natalità, è previsto uno sgravio contributivo al 100% fino a un massimo di 3.000 euro annui, senza limiti di reddito, per tutte le lavoratrici madri. Per le mamme con due figli la misura copre fino ai 10 anni del bimbo più piccolo, per chi invece ne ha tre lo sconto sui contributi dura più a lungo, fino ai 18 anni del figlio più piccolo.

Sanità

Tre miliardi saranno destinati ai contratti del personale sanitario. Previsto, al proposito, un lieve incremento degli stipendi di medici e infermieri. Il resto dei fondi, circa 600 milioni, saranno impiegati per accorciare le liste d’attesa. Aumenta invece il sostegno alla sanità privata. Come scritto su Repubblica, all’articolo 47 della bozza si chiede alle Regioni di stanziare l’1% in più nel 2024 per comprare prestazioni sanitarie dai privati. 

La revisione della spesa pubblica, dalla pubblica amministrazione alle Regioni

Grazie alla revisione della spesa pubblica, nel prossimo triennio il governo punta a recuperare circa 10 miliardi di euro. Oltre ai tagli nella pubblica amministrazione (il ministro dell’Economia Giorgetti aveva parlato di “manovra che prende a schiaffoni i ministri”), spuntano quelli alle Regioni. “Le Regioni a statuto ordinario per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028 – si legge nella bozza – assicurano un contributo alla finanza pubblica pari a 350 milioni di euro annui”.

Tabacchi, un pacchetto di sigarette costerà 10 centesimi in più

In linea con la riforma su sigarette e tabacco approvata un anno fa, la manovra interviene anche sulla tassazione dei tabacchi lavorati. A riguardo sono previsti incrementi della tassazione sulle sigarette, che dovrebbero comportare aumenti di costo compresi tra i dieci e i dodici centesimi di euro a pacchetto nel 2024. Ritoccata anche la tassazione sul tabacco riscaldato: gli aumenti previsti nel 2024 e nel 2025 rimangono confermati, mentre la tassazione cresce di un ulteriore punto nel 2026 rispetto a quanto già previsto. Anche per effetto dei rialzi sulle sigarette, per il 2024 la manovra comporterà aumenti di circa dieci centesimi per pacchetto anche su questa categoria di prodotti.

 

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