Tra Italia e Ue l’accordo ancora non c’è. Ma molti passi avanti sono stati fatti. L’Europa chiede altri tagli di tre miliardi, un ulteriore sforzo al governo Conte dopo le correzioni apportare dall’esecutivo alla manovra nelle ultime settimane.
Il dialogo tra la Commissione europea e il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, prosegue sulla linea delle limature, ma si fatica a trovare i soldi richiesti e i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sottolineano che il dialogo è chiuso e il deficit/Pil deve rimanere al 2,04%.
“Noi abbiamo fatto tutto il possibile per mantenere gli impegni presi con gli italiani su lavoro, le scuole, gli ospedali, la sicurezza e adesso ci aspettiamo altrettanto buon senso da parte di Bruxelles”, ha dichiarato Salvini questa mattina a Rai Radio1.
Nonostante il procedimento di infrazione non sia ancora escluso, il commissario europeo per gli Affari economici, Pierre Moscovici, si dice ottimista sul confronto tra l’Italia e l’Ue e sta lavorando per evitare sanzioni. “È in corso un dialogo costruttivo affinché l’Italia possa portare avanti la politica che vuole. Non spetta a me discutere la legittimità del governo italiano e la sua politica, ma che lo faccia rispettando le regole. E ho buone speranze che ci si riesca”, queste le parole di Moscovici stamattina ai microfoni di Rtl France.
Diverso il pensiero di Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo ed esponente di Forza Italia: “Mi sembra che l’Italia continui a collezionare brutte figure in un balletto tra due forze politiche che cercano di ritagliare qualche punto di decimale. Con questa manovra andiamo dritto verso la recessione”, ha spiegato.
Nel frattempo Di Maio conferma che “quota 100 partirà a febbraio, il reddito di cittadinanza a marzo”, aggiungendo che “dal primo gennaio entrerà una legge di Bilancio che può dar vita a un cambiamento in Italia”.