Adesso i toni con l’Unione europea si fanno più morbidi: la trattativa sulla manovra è nelle mani del premier Giuseppe Conte, con cinque miliardi da “offrire” per venire incontro a Bruxelles sulle cifre delle riforme. Durante la giornata di ieri, infatti, il presidente del Consiglio ha chiesto e ottenuto, dai due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, un mandato per trattare, escludendo quindi dal dialogo comunitario il ministro dell’Economia, Giovanni Tria – che nel frattempo ha dichiarato che l’Italia intende rimanere saldamente “ancorata al proprio collocamento nell’Ue e nell’area euro”.
Dall’Europa, però, trapela scetticismo: “Ho visto un cambio di tono – ha rivelato il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis – ma dobbiamo comunque arrivare a una correzione consistente”. Questo anche se “la strategia del Governo italiano non sembra funzionare ed è importante che cambi” ha specificato. Sullo stesso passo Goldman Sachs, che nel suo report ha precisato come – con la crisi di bilancio che rimane “irrisolta” – ci si aspetti che l’economia italiana ‘flirterà’ con la recessione all’inizio del 2020. Ottimismo, invece, da parte di Lewis Eisenberg, ambasciatore Usa a Roma: “La manovra intrapresa da Conte è significativa per l’Italia, per l’Ue e per il mondo”.
Intanto, già dopo l’incontro con Juncker, Conte aveva ribadito: “Lavoriamo a una soluzione concreta, evitare la procedura di infrazione è interesse dell’Italia ma anche dell’Europa”. La distensione con l’Europa è arrivata direttamente dopo il G20 e ha ricevuto l’appoggio vicepremier, che ieri – in una nota congiunta – hanno annunciato: “Il presidente Conte si sta rivelando il garante ideale per la nostra interlocuzione con l’Europa: vogliamo ringraziarlo perché porta avanti lo spirito del Contratto di Governo”.