Quota 102 nel 2022, otto miliardi per ridurre l’Irpef e controlli serrati sul reddito di cittadinanza. Sono i punti principali della manovra di bilancio che il Consiglio dei ministri varerà oggi pomeriggio. Una sintesi arrivata nella giornata di ieri, con la cabina di regia che ha ritoccato le misure più discusse tra le forze politiche e sindacali.
Sul nodo pensioni si supera quota 100, alzando l’asticella solo per il prossimo anno a 64 anni di età e 38 di contributi, per poi aprire un tavolo con l’obiettivo di pensare a una riforma generale. Le risorse aggiuntive per il 2022 saranno 600 milioni. L’opzione donna e l’Ape sociale per i lavori gravosi dovrebbero essere compresi, anche per venire incontro alle richieste di Cgil, Cisl e Uil.
Il reddito di cittadinanza verrà rifinanziato con 800 milioni nel 2022, ma verranno istituiti criteri più stretti per l’assegnazione e maggiori controlli per evitare abusi. Inoltre, al secondo rifiuto di una proposta di lavoro, si perde il diritto al sussidio. Mentre chi trova un lavoro subirà una riduzione progressiva del reddito.
Sul fronte del taglio delle tasse, verranno destinati in totale otto miliardi, anche se i dettagli saranno definiti durante l’iter parlamentare della manovra di bilancio. L’idea di massima del governo è quella di ridurre l’Irpef, accorpare Irap e Ires e cancellare il contributo per gli assegni al nucleo familiare, a carico delle imprese.
L’altro tema che ha attirato forti discussioni è quello dei bonus edilizi. Il Superbonus dovrebbe essere esteso anche alle unità unifamiliari per l’anno prossimo, però solo se riguarderà la prima casa e a determinate condizioni Isee.
Subito dopo il Consiglio dei Ministri, è prevista una conferenza stampa del premier Mario Draghi e del ministro dell’Economia Daniele Franco sulla manovra.