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HomePolitica Manovra 2025, il testo non torna in commissione. Ma la tensione resta alta

Manovra 2025
il testo arriva alla Camera
dopo lo scontro di ieri

Via libera entro venerdì 20 dicembre

Il Pd propone norma sul salario minimo

di Sofia Landi19 Dicembre 2024
19 Dicembre 2024

L'Aula della Camera questa mattina | Foto Ansa

ROMA –  Dopo le scintille di ieri, 18 dicembre, tra i capigruppo della Camera, si apprende da fonti parlamentari che la manovra non tornerà in commissione bilancio, diversamente da quanto appreso ieri in serata. All’interno del testo c’è ora una sovracopertura di 100 milioni di euro nel 2025 e di altrettanti nel 2026. Condizione che permette un proseguimento dei lavori come da calendario e senza ulteriori rallentamenti. Intanto, Pd, M5s e Avs hanno depositato alla Camera le firme a sostegno della proposta di legge sul salario minimo di 9 euro all’ora. 

Il duro confronto nella capigruppo

L’iter della legge di bilancio sarà dunque meno accidentato di quanto si potesse immaginare. Ma come successo in passato, anche la manovra 2025 si sta contraddistinguendo per le forti tensioni. Non solo tra maggioranza e opposizione, ma anche nel centrodestra. Acceso è stato il confronto di ieri alla riunione dei capigruppo della Camera, per definire le tempistiche dell’esame in Aula. Diversi partecipanti hanno infatti descritto la riunione come “animata” e “burrascosa”. Nonostante il racconto di vari presenti c’è chi ha minimizzato la vicenda. Secondo Galeazzo Bignami infatti, chi ne parla così “non è mai stato in un Consiglio comunale”. Sono abbondati inoltre i rimpalli tra gli uffici dei ministero e le accuse di chi avrebbe voluto una maggiore presenza dei tecnici del Mef. Tra gli elementi valutati anche la qualità del materiale legislativo arrivato in commissione. Al termine di urla e tensioni, sembra ci sia stato chi, incredulo, si sia dato un pizzicotto sulla guancia. 

Le tempistiche previste

Resterebbe confermato l’obiettivo della premier Giorgia Meloni di evitare la fiducia e arrivare al via libera della Camera entro la mezzanotte di venerdì 20 dicembre. Al momento, la tempistica prevista è quella di porre la fiducia oggi entro le 13, mentre sono previste per domani a partire dalle 12 le dichiarazioni di voto. Il voto finale dell’Aula dovrebbe arrivare entro le 23, senza lo  slittamento a sabato mattina che era stato previsto.

Le critiche dell’opposizione

Dall’opposizione arriva l’accusa della deputata dem Maria Cecilia Guerra. “Con questa legge di bilancio c’è la volontà di privatizzare sanità, scuola e pensioni”. All’attacco anche la senatrice del Movimento 5 Stelle Sabrina Licheri. “18 mila posti di lavoro a rischio, il governo intervenga”.

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