ROMA – Sono ancora sei le regioni italiane in allerta per il maltempo. Dopo i violenti nubifragi di giovedì al Centro-Nord, l’attenzione resta alta in Lombardia, dove è stata confermata l’allerta arancione per oggi, venerdì 6 settembre. Gialla, invece, per Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Veneto, a cui si aggiungono Campania e Puglia. L’esondazione del fiume Seveso ha causato nel pomeriggio di ieri molti disagi soprattutto a Milano: forti piogge hanno fatto innalzare il livello dei fiumi Olona e Lambro, portando all’evacuazione delle comunità nei pressi dei corsi d’acqua.
Maggiori disagi nel Torinese, dove è ancora disperso un 58enne travolto dalla piena del torrente Orco. L’uomo, originario di San Francesco al Campo, è stato travolto dall’acqua mentre era sul suo trattore. Disagi anche in Val di Susa e in Val Chisone, dove il maltempo ha portato all’isolamento circa 50 persone dopo il crollo di un ponte. Vigili del fuoco al lavoro anche in Veneto, a causa delle anomali precipitazioni che dal tardo pomeriggio di giovedì hanno interessato la regione, tra Rovigo, Verona, Padova e Venezia. Pioggia evento in Liguria con danni subiti nella piana di Albenga, vicino Savona. Notevoli le perdite nel settore agricolo, di cui si chiede un riconoscimento da parte del ministero dell’Agricoltura.
L’allarme di Copernicus: “Estate 2024 è la più calda di sempre”
Passaggio repentino, dunque, verso temperature più basse, che si sostituiscono a quelle roventi degli scorsi mesi. “Questa serie di temperature record – verificatesi tra giugno, luglio e agosto – sta aumentando la probabilità che il 2024 sia l’anno più caldo mai registrato”. Le parole di Samantha Burgess, vicedirettrice del Copernicus Climate Change Service, mettono in allarme. In dettaglio, agosto 2024 è stato l’agosto più caldo a livello globale, con una temperatura media dell’aria superficiale di 16,82 gradi, quasi un grado in più rispetto alla media di agosto 1991-2020. Inoltre, agosto 2024 è stato il 13esimo mese in un periodo di 14 mesi in cui la temperatura media globale dell’aria superficiale ha superato di 1,5 °C i livelli preindustriali.
Attesa, ora, una tregua di 48 ore, ma già da domenica un nuovo forte peggioramento arriverà sulla nostra penisola. Da lunedì 9 settembre la fine dell’estate è vicina.