Cena di lavoro questa sera a Villa Pamphili a Roma tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la cancelliera tedesca Angela Merkel.
Al centro del vertice, iI rilancio della crescita e la crisi libica, il dossier immigrazione e la necessità di rafforzare la governance dell’Europa. Sarà anche l’occasione per rafforzare un rapporto sul quale Conte, anche quando guidava il governo giallo-verde, ha sempre molto contato. Ma il bilaterale si inserisce anche nella battute finali della trattativa su Alitalia. Trattativa che coinvolge anche la tedesca Lufthansa. Difficile, quindi, che il tema non compaia sul tavolo dell’incontro.
Una conferenza stampa congiunta anticiperà la cena. Ed è probabile, visto il rapporto tra i due, che l’incontro si articoli in un faccia a faccia tra Conte e Merkel e poi in una riunione tra le due delegazioni al completo.
Il dossier libico e quello sui migranti sarà uno dei temi principali anche perché il 19 novembre prossimo Conte volerà a Berlino per il summit “Compact with Africa”, che avrà proprio la Libia come tema chiave. Questione sulla quale le posizioni di Italia e Germania sono in perfetta linea: entrambe contrarie a qualsiasi soluzione diversa da quella politica, entrambe convinti della necessità di un meccanismo europeo di redistribuzione dei migranti.
Fanno discutere intanto le rivelazioni del “Times of Malta” su un accordo segreto tra i governi de La Valletta e Tripoli per evitare che Malta, il Paese più piccolo dell’Ue, venga sommerso dai migranti. Alla Guardia Costiera libica viene affidato il compito di intercettare i barconi diretti verso le acque maltesi. Questa rivelazione conferma quello che le Ong (in particolare Alarm Phone) sostengono e denunciano da diverso tempo. Il giornale ha sentito le fonti di governo maltese, che hanno giustificato questo accordo dicendo che è stato fatto sullo stesso modello che gli italiani hanno utilizzato con la Libia.
Un portavoce maltese ha preso le difese del governo, sostenendo che Malta agisce sempre nel rispetto della legge e delle convenzioni internazionali. In un tweet, la Ong Alarm Phone ha così commentato: “Sebbene non sia una sorpresa, ora è confermato che le autorità maltesi coordinano le intercettazioni in collaborazione con la Libia” e denunciando un’intesa che “impedisce alle persone di fuggire da una zona di guerra e viola le convenzioni internazionali per i diritti umani”.
Although this comes as no surprise, it is now confirmed that #Maltese authorities coordinate interceptions at sea in collaboration with #Libya. This prevents people escaping from a warzone to reach a place of safety in #Europe and violates international human rights conventions. https://t.co/blhaTT3CJ3
— @alarmphone (@alarm_phone) November 10, 2019
Secondo il giornale maltese, l’accordo di “reciproca collaborazione” sarebbe stato raggiunto dai membri delle Forze Armate maltesi con la Guardia costiera libica, grazie alla mediazione di Neville Gafà, funzionario dell’ufficio del primo ministro dell’isola. In particolare il Times of Malta riferisce di un incontro dello scorso 18 giugno al quale, oltre a Gafà, hanno partecipato il vice primo ministro libico Ahmed Maiteeg, il colonnello Clinton O’Neil – capo dell’intelligence militare maltese – e l’ambasciatore maltese in Libia, Charles Saliba. Ma secondo fonti governative citate dal giornale, i colloqui sarebbero iniziati già un anno fa.