La saldatura politica che lega le due ali della maggioranza si arricchisce di nuove spaccature. Solo ieri le dichiarazioni del ministro per lo Sviluppo economico Luigi Di Maio a sostegno dei gilet gialli avevano stimolato la risposta piccata dell’altro vice premier Matteo Salvini, lesto a stigmatizzare l’appoggio delle istituzioni a un movimento che si connota anche per le proteste violente. Tav e decreto sicurezza rimangono crepe ancora segnanti, ma se sul primo la coalizione giallo-verde prende tempo, altrettanto non vale per il secondo. Lo sbarco dei 49 migranti a Malta dovrebbe essere questione di ore a quanto annunciato dal presidente Muscat, ma le dichiarazioni di ieri sera a Porta a Porta del premier Giuseppe Conte, che aveva aperto alla possibilità di ricevere donne e bambini tra quanti fermi su Sea Eye e Sea Watch, avevano visto nella mattinata la replica di Salvini: “Altro che farne sbarcare altri o andarli a prendere con barconi e aerei, stiamo lavorando per rimandarne a casa un bel po’ ”.
La redazione delle bozze definitive di reddito di cittadinanza e quota 100, che dovrebbero essere consegnate alle commissioni in questi giorni, fanno emergere poi ulteriori ostacoli. La Lega ha imposto il veto all’attuazione del Rdc qualora non venga rivisto l’aumento delle pensioni per quei disabili, che pur godendo dei 285 euro mensili dell’inabilità lavorativa, potrebbero non avere i requisiti Isee per accedere al reddito. Il movimento, per parole dello stesso presidente del Consiglio, si è detto aperto alla trattativa.
Anche sul caso del salvataggio di Banca Carige, sul quale comunque la maggioranza si è ufficialmente dimostrata compatta, qualche incomprensione si deve essere consumata, se alcuni all’interno dei pentastellati, come il senatore Gianluigi Paragone, si sono espressi negativamente sugli aiuti di Stato alle banche. Incomprensioni che potrebbero acuirsi in vista delle elezioni europee del prossimo 26 maggio.