HomeCronaca Business immigrati, altri 44 arresti nell’inchiesta Mafia capitale. Ci sono anche Gramazio e Coratti

Business immigrati, altri 44 arresti nell’inchiesta Mafia capitale. Ci sono anche Gramazio e Coratti

di Roberto Maria Rotunno04 Giugno 2015
04 Giugno 2015

gramazioNon è un nuovo episodio della serie Romanzo criminale ma il secondo atto dell’inchiesta su “Mafia capitale”. Un nuovo giro di arresti, 44 questa volta, come al solito ai danni di politici e funzionari pubblici sono scattati questa mattina all’alba tra le province di Roma, Rieti, Frosinone, L’Aquila, Catania ed Enna. Tra i nomi, bipartisan anche questa volta, spiccano quelli dell’ex presidente dell’Assemblea capitolina Mirko Coratti e dell’ex capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale del Lazio Luca Gramazio. Poi ci sono due ex membri della giunta comunale di Roma: Daniele Ozzimo, ex assessore alla Casa, e Angelo Scozzafava, già titolare della delega alle Politiche sociali. Infine, alcuni consiglieri, Giordano Tredicine e Massimo Caprari, oltre all’ex presidente del municipio di Ostia.

Il business dei flussi migratori. Assieme a questi, ci sono anche 21 indagati a piede libero a carico dei quali sono in corso perquisizioni. Nell’ordinanza, firmata dal giudice per le indagini preliminari ed eseguita dai carabinieri del Ros, si contestano i reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni e trasferimento fraudolento di valori. Sullo sfondo, gli affari legati alla gestione dei centri di accoglienza per migranti.

Il ruolo di Gramazio. Fondamentale, secondo gli inquirenti, era il lavoro svolto in favore dell’organizzazione proprio da Gramazio che, sfruttando le sue cariche politiche prima in consiglio comunale poi in quello regionale, fungeva da trait d’union tra la componente amministrativa e quella criminale. Si legge sulle carte che la diffusa attività di condizionamento era resa possibile grazie alla “rete di rapporti e al ramificato sistema tangentizio intessuti dal gruppo mafioso”. L’impegno di Gramazio, in particolare, sarebbe stato ricompensato con una serie di utilità: 98mila euro versati in tre tranches, ma anche l’assunzione di dieci persone a lui vicine e un debito pagato nel suo interesse presso una tipografia.

Marino: “Oggi in Campidoglio persone perbene”. Immancabile il commento di Ignazio Marino, il primo cittadino che non è mai stato sfiorato dalle inchieste e sostiene da sempre di aver combattuto il sodalizio criminale con intransigenza. “In passato la politica ha dato cattivo esempio ma oggi sia in Campidoglio sia in alcune aree come Ostia abbiamo persone perbene”, ha detto il sindaco che si è anche schierato in favore del procuratore Giuseppe Pignatone. E quando qualcuno gli chiede se ha pensato di dimettersi, Marino rilancia: “Andiamo avanti”.

I primi arresti a dicembre. Le indagini sono partite nel 2012 ma il vero terremoto nella capitale è scoppiato solo lo scorso dicembre, quando sono state eseguite le prime 37 ordinanze di custodia cautelare. L’inchiesta, condotta dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia e chiamata “Mondo di mezzo” ha scoperchiato un sistema criminale, con a capo l’ex Nar Massimo Carminati, che interloquiva – grazie ai suoi referenti politici – con gli ambienti amministrativi e imprenditoriali. A finire in carcere furono anche l’ex capo di Ama Franco Panzironi e Riccardo Mancini, che in precedenza era stato amministratore delegato di Ente Eur. Tra gli indagati, anche l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno.

Roberto Rotunno

Ti potrebbe interessare

Master in giornalismo LUMSA
logo ansa
Carlo Chianura
Direttore delle testate e dei laboratori
Fabio Zavattaro
Direttore scientifico
@Designed & Developed by Bedig