L’ex terrorista dei Nar, il neofascista Massimo Carminati, e il ras delle cooperative Salvatore Buzzi sono colpevoli del reato di associazione mafiosa, il 416 bis del codice penale. I giudici della Terza Corte d’Appello di Roma, nell’Aula Bunker di Rebibbia, hanno letto il verdetto: il sistema messo in piedi dai due boss nella Capitale era di stampo mafioso.
La sentenza di secondo grado nel processo denominato “Mondo di Mezzo” – riprendendo la famosa spiegazione degli equilibri istituzionali e criminali romani fatta dall’ex Nar – sancisce però anche una riduzione degli anni di carcere: per Carminati si passa da 20 a 14 anni e sei mesi di carcere, per Buzzi da 19 anni a 18 e 4 mesi.
Gli imputati del maxi-processo partito dall’inchiesta Mafia Capitale sono 43. In primo grado l’accusa di associazione mafiosa era stata fatta cadere dal collegio giudicante: ora, però, è arrivato il ribaltone, destinato a fare la storia dell’Italia contemporanea. Si tratta del riconoscimento da parte dei magistrati della ricostruzione portata avanti dalla Procura, e soprattutto dal giornalista di inchiesta Lirio Abbate, vicedirettore dell’Espresso, tuttora sotto scorta per le minacce del terrorista nero soprannominato “Cecato”, per la vistosa benda sull’occhio sinistro. Per i due boss della Capitale i pm avevano chiesto 50 anni di carcere.