di Alessio Foderi
“Roma? Beh mi piace molto” lo dice sorridendo il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron in visita in Italia. Accolto dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, Macron visita la Domus Aurea, a pochi passi dal Colosseo. “È magnifica e anche un po’ umida” scherza, “ma rappresenta una testimonianza del genio europeo”.
La visita culturale precede l’annuncio a Palazzo Chigi di un trattato fra Francia ed Italia da firmare entro la fine del 2018. Se quello fra Berlino e Parigi del 1963 fu il “Trattato dell’Eliseo”, questa sarà la volta del “Trattato del Quirinale” in un contesto europeo completamente diverso, destinato a cambiare equilibri e scenari. Dopo il Vertice di Lione del 27 settembre 2017, è stata proprio l’intesa fra Gentiloni e Macron a portare all’accordo, riattivando un legame per alcuni anni trascurato. Specie dopo alcuni dissidi.
“L’Italia entra adesso in un periodo elettorale. Voglio sottolineare quanto sono stato contento di lavorare con Paolo Gentiloni in questi mesi” dichiara in conferenza stampa Macron, che rincalza: “la sua azione in Italia e in Europa ha consentito di avviare una nuova dinamica”. “Siamo convinti che il Trattato possa rendere ancora più forti e sistematiche le nostre relazioni” fa eco Gentiloni, sottolineando tutti gli ambiti di cooperazione che vanno dalla cultura alla difesa. “Mi auguro che possiamo continuare il lavoro importante e ambizioso che abbiamo avviato” conclude infine il presidente francese.