PARIGI – Lavorare per un cessate il fuoco e per una celere pausa umanitaria. Queste le richieste del presidente francese Emmanuel Macron all’apertura della conferenza umanitaria internazionale per la popolazione di Gaza che si svolge oggi, 9 novembre, al Palazzo dell’Eliseo a Parigi. “Nell’immediato, è alla protezione dei civili che dobbiamo lavorare”, ha detto Macron, insistendo sul fatto che a 33 giorni dall’inizio del conflitto israelo-palestinese il cessate il fuoco “deve diventare possibile”. Annunciato anche lo stanziamento da parte della Francia di 80 milioni di euro in aiuti umanitari per le popolazioni palestinesi, raggiungendo un totale di 100 milioni di euro per il 2023.
Von der Leyen: priorità è il passaggio degli aiuti attraverso Rafah
Prioritario il passaggio degli aiuti umanitari per Gaza attraverso il valico di Rafah con l’Egitto, ma è necessario esaminare anche “altri punti di passaggio”. Così è intervenuta anche la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen presente alla conferenza. “La porta di Rafah deve essere aperta il più possibile”, con queste parole si è espresso il ministro degli Esteri Antonio Tajani, favorevole anche a pause nei combattimenti che permettano “ai civili di lasciare i luoghi a rischio”. Sono in corso discussioni a tale proposito anche con Cipro, ha continuato Von der Leyen, per la creazione di un corridoio umanitario marittimo. Per il primo ministro dell’Autorità palestinese Mohammad Shtayyeh, però, la “tregua umanitaria non basta”. “A che cosa serve fornire un pasto a un bambino che poi morirà il giorno dopo? Ogni giorno vengono uccisi 6 bambini e 4 donne a Gaza”, ha aggiunto.
La posizione del ministro degli Esteri Antonio Tajani
“Bisogna assolutamente aiutare i poveri palestinesi che non sono Hamas. Hamas è un’altra cosa”, ha affermato Tajani, arrivando all’Eliseo. “È un’organizzazione terroristica, ed è il peggior nemico del popolo palestinese” ha continuato, denunciando l’utilizzo dei “civili come scudi umani” da parte di Hamas. Tuttavia, Tajani ha anche dichiarato che non ci sarà alcun cessate il fuoco finché Hamas continuerà ad attaccare Israele. Sugli aiuti a Gaza “l’Europa ha già mandato un messaggio chiaro” ha aggiunto il ministro, sottolineando anche l’impegno dell’Italia che “ha già inviato una nave” con forniture sanitarie. Tajani ha ribadito la necessità di “lavorare per realizzare pause umanitarie” che consentano il passaggio degli aiuti, evidenziando la disponibilità italiana ad “accogliere alcuni minori palestinesi che necessitano di essere ricoverati in ospedale”. Ha concluso dichiarando “l’importanza vitale di rafforzare il nostro sostegno all’Autorità Nazionale Palestinese” e la volontà dell’Italia di implementare le attività di aiuti umanitari.
Il Papa sul conflitto: in Terra Santa sofferenze tremende per innocenti
Anche il Papa è tornato a parlare del conflitto tra Israele e Hamas, sostenendo che in “Terra Santa siamo purtroppo testimoni di una tragedia” e assistiamo a tremende sofferenze che colpiscono soprattutto gli innocenti. “Sono spiritualmente unito a voi” ha aggiunto il pontefice rivolgendosi ai Cavalieri del Santo Sepolcro in occasione della Consulta dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Erdogan: “Israele viola i diritti umani”
Intanto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan attacca Israele in un discorso trasmesso in tv: “Con il pieno sostegno dell’Occidente, l’amministrazione israeliana sta violando i diritti umani”. Ma Erdogan va contro anche ai Paesi occidentali che “semplicemente stanno a guardare mentre Israele compie questo massacro” aggiungendo che “non sono nemmeno in grado di chiedere un cessate il fuoco”.