Dopo mesi di ottimismo, i sondaggi i di popolarità del presidente francese lanciano un segnale negativo: la sua popolarità è diminuita.
Emmanuel Macron e il suo primo ministro, Edouard Philippe, sono in forte calo nei sondaggi. Il presidente, secondo le cifre dell’istituto Elabe, ha perso quattro punti tornando al 38% di gradimento, vicino al suo minimo 37% registrato a settembre 2017.
Il vento non soffia più in poppa come prima. Più della metà dei francesi, ben il 56%, ritiene che oggi Macron sia un “cattivo presidente” mentre il 44% ha un’opinione positiva del capo dell’Eliseo.
Tra le principali cause della caduta nei sondaggi sarebbero la riduzione dell’APL (Aide Personnalisée au Logement), i contributi per gli alloggi destinati alle fasce più svantaggiate, la soppressione di 300 milioni di aiuti statali agli enti locali e l’accoglienza in pompa magna dei presidenti Donald Trump e Vladimir Putin.
Macron è in buona compagnia nel tracollo rilevato dai sondaggi. Anche il presidente americano Trump ha registrato l’indice di popolarità più basso da quando è arrivato alla Casa Bianca sei mesi fa: solo il 33% degli americani approva il suo operato. Gli stili tra i due però non potrebbero però essere più differenti e se il leader Usa paga il prezzo per lo stile “urlato” della sua presidenza nel declino nei sondaggi, il raffinato Macron è alle prese con altri problemi interni.
Secondo quanto sussurrato al Figaro da alcune fonti del Quai d’ Orsay, sede del ministero degli Esteri, Le Drian, abitualmente silenzioso e discreto, non riuscirebbe più a nascondere il suo malcontento per i comportamenti troppo autoritari di Macron, per le innumerevoli gaffe dei deputati della République en Marche (Lrm) e il dilettantismo di alcuni suoi colleghi.
Altre critiche riguardano l’atteggiamento, ritenuto autoritario, avuto da Macron nei confronti del generale Pierre de Villiers, il Capo di Stato Maggiore costretto a dimettersi dopo aver osato criticare i tagli alla difesa voluti dal presidente.
Insomma, in parte dell’opinione pubblica comincia a farsi strada il sentimento di essere di fronte a un seduttore e a un comunicatore di notevole talento, ma le politiche di austerità rincorse dal leader ne diminuiscono notevolmente il fascino tra la popolazione.