C’è un quarto indagato nell’inchiesta sull’omicidio di Pamela Mastropietro. Dopo l’arresto di Innocent Oseghale, 29 anni, indagato per omicidio, vilipendio, distruzione e soppressione di cadavere, sono stati fermati nei giorni scorsi anche due presunti complici: Desmond Lucky, 22 anni, e Lucky Awelima, 27 anni, entrambi nigeriani. Il corpo della 18enne romana venne trovato il 31 gennaio nelle campagne di Pollenza, fatto a pezzi e chiuso in due trolley. Secondo gli inquirenti Pamela sarebbe stata uccisa e smembrata in modo scientifico, quasi come in un rituale tribale, in un appartamento situato in via Spalato, a Macerata.
Proprio nella casa è stata ritrovata un’impronta di piede che verrà confrontata con quella degli altri due sospettati, mentre se ne aggiunge un quarto – sentito dagli investigatori tra venerdì e sabato – ancora a piede libero. Riguardano anche lui gli accertamenti tecnici irripetibili disposti dalla Procura di Macerata per le ipotesi di concorso in omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere. Per il quarto indagato sarà tracciato anche il telefono, come fatto per gli altri tre coinvolti nell’inchiesta, le cui celle risultavano attive in via Spalato al momento del presunto delitto.
Intanto i carabinieri del Ris esamineranno oggi l’automobile del camerunense che avrebbe accompagnato Osehghale nelle campagne di Pollenza a depositare i trolley con il cadavere della vittima. Sempre per questo pomeriggio è attesa l’udienza di convalida per Desmond Lucky e Lucky Awelima, in stato di fermo da sabato. I risultati dell’autopsia sembrano escludere la morte per overdose inizialmente ipotizzata, mentre subentra l’ipotesi di un rito tribale nei confronti delle diciottenne che era fuggita da una comunità di recupero per disintossicarsi. Il movente del delitto rimane allo stato delle indagini completamente oscuro.