“Queste elezioni amministrative non avranno alcun impatto sul governo e sulla vita interna del Movimento”, ha ribadito Luigi Di Maio oggi in conferenza stampa alla Camera. La débâcle sarda ha messo in discussione tante certezze dei grillini, compresa la leadership del vicepremier. Di Maio ha provato a rispondere colpo su colpo alle presunte crepe interne al Movimento. In primis, a quelle sul suo ruolo di guida: “Sono concentrato – ha assicurato – per creare i presupposti perché l’Italia possa crescere nei prossimi quattro anni. Non sto pensando al mio terzo mandato”.
E poi la riorganizzazione, da lui tanto voluta: “Sulle liste civiche inizierei con delle sperimentazioni, se gli iscritti ci daranno il mandato. Ma non abbiamo fretta. Il tema è il Movimento nel futuro, non alle prossime amministrative”. Appunto, il futuro: “Non cambiamo l’anima, ci rinnoviamo per rispondere alle richieste dei cittadini”, ha detto più avanti. Via libera anche alla rimozione del limite del secondo mandato “in modo che ci si possa candidare al Parlamento e al Consiglio regionale”.
Una decisione, questa, che stamani gli era costata le critiche della senatrice Elena Fattori, che si erano aggiunte a quelle della collega Paola Nugnes, che auspicavano una ridiscussione della leadership interna del vicepremier. Sulla loro eventuale espulsione, ha fatto sapere, decideranno i probiviri, “io mi auguro solo che tutti rispettino il voto degli iscritti”.
Infine, Di Maio ha parlato del programma di governo. Sulla legittima difesa, ad esempio, ha assicurato che “il cronoprogramma delle leggi non cambia: è una fake news che avrei chiesto di rimandarne la votazione”. Sulle esternazioni del ministro dell’Economia Giovanni Tria in merito Tav, invece, la linea del vicepremier è stata la stessa di Toninelli: “Il faro è il contratto, e si fa quello che c’è scritto”.