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HomePolitica M5s, dopo David Borrelli anche l’eurodeputata Moi a un passo dall’addio

M5s, dopo David Borrelli
anche l'eurodeputata Moi
a un passo dall'addio

Invito di Di Maio agli altri partiti

"Dimezziamo i nostri stipendi"

di Antonio Scali15 Febbraio 2018
15 Febbraio 2018

Il caos sui mancati rimborsi potrebbe presto mietere un’altra vittima politica tra le fila dei Cinque Stelle. Dopo David Borrelli, infatti, la delegazione grillina all’Europarlamento sarebbe in procinto di perdere un altro pezzo. Si tratta – secondo indiscrezioni riportate dall’Ansa – di Giulia Moi, eurodeputata sarda di 46 anni.

Il suo eventuale addio avrebbe senz’altro una minore eco rispetto a quello di Borrelli, visto che la Moi è già da anni ai margini della delegazione del M5s a Bruxelles. Tra i due, però, ci sarebbe un importante punto in comune: sia la deputata sarda che Borrelli non hanno voluto firmare la liberatoria sul trattamento dei dati personali, chiesta dal Movimento ai suoi eletti per poter controllare i bonifici dei rimborsi. Bisogna ricordare che gli eurodeputati non hanno l’obbligo di versare metà della loro indennità al Fondo per il microcredito, ma hanno deciso volontariamente di devolvere mille euro al mese.

Intanto Davide Casaleggio, con un post sul blog delle Stelle, ha annunciato i nomi di chi prenderà il posto di Borrelli all’interno dell’Associazione Rousseau: “Entrano come nuovi soci Pietro Dettori ed Enrica Sabatini, che affiancheranno me e Massimo Bugani nel perseguimento degli scopi dell’Associazione”. Luigi Di Maio, dal canto suo, invita gli altri partiti a firmare un documento in cui i parlamentari si impegnano a dimezzarsi lo stipendio, primo step necessario per cercare di siglare un’intesa dopo il voto: “Oggi propongo il primo di una serie di temi per una convergenza di governo. Tutti i partiti firmino adesso questo atto in cui si impegnano a votare la proposta di legge che dimezza lo stipendio dei parlamentari e introduce la rendicontazione puntuale dei rimborsi”.

Sul caso interviene tramite twitter uno degli esponenti di punta del M5s, il deputato Carlo Sibilia: “Ho sbagliato anch’io, non ho restituito 166.234 euro ma 167.995. 1760 euro in più di quanto pensassi. Il Movimento mantiene le promesse, chi sbaglia va a casa. Ben vengano i controlli da parte della stampa, ma ci vorrebbe lo stesso trattamento per tutti”. Nel corso di una conferenza stampa, Sibilia – già componente del direttorio pentastellato – ha mostrato i bonifici da lui effettuati a favore del fondo per il microcredito gestito dal Ministero dello Sviluppo economico: “Grazie alle nostre restituzioni – ha sottolineato il deputato campano – ad Avellino e Benevento siamo riusciti a creare 400 nuovi posti di lavoro, accogliendo 148 domande di piccole medie aziende”.

Gli altri partiti provano a sfruttare l’occasione per gettare discredito sul Movimento. “Magari il problema più grande dei Cinque Stelle fosse quello della mancata restituzione dei rimborsi. Il guaio – sottolinea Flavio Tosi, portavoce di Noi con l’Italia – è che il loro candidato premier, così come la stragrande maggioranza dei grillini che in questi cinque anni sono stati in parlamento, non ha idea nemmeno di come si amministri un condominio. Di Maio, non avendo alcuna esperienza in merito, non sa chiudere il bilancio di una circoscrizione, figuriamoci se riuscirebbe a far quadrare i conti del Paese”. Per il leader di Leu Pietro Grasso, invece, si tratta di un problema interno che “denota come anche tra chi parla di onestà c’è chi tradisce la buona fede”.

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