Aria di tempesta all’interno del Movimento 5 Stelle. Dopo la débâcle umbra, dove i pentastellati hanno raccolto soltanto il 7 per cento dei voti, si avvicina l’ora della resa dei conti. Il capo politico Luigi Di Maio è sempre più sotto attacco.
“I virgolettati attribuiti a Luigi Di Maio da Repubblica sono privi di fondamento e totalmente inventati”. Così una nota dello staff del leader si appresta a smentire l’apertura odierna di Repubblica. Il quotidiano diretto da Carlo Verdelli aveva titolato “Devo tenere i 5 Stelle lontani dalla destra”. Ma la polemica interna non si placa.
“Era un esperimento e non ha funzionato”, aveva detto a caldo il ministro degli Esteri. “La teoria per cui si diceva che se ci fossimo alleati con un’altra forza politica saremmo diventati competitivi è stata smentita. Abbiamo visto invece – precisa il capo politico del Movimento – che si tratta di una strada non praticabile”. A rischio a questo punto pare essere l’intera alleanza con Pd e la rottura con l’attuale maggioranza sembra avvicinarsi.
“Un nostro elettore su due è rimasto a casa perché non sa più chi siamo”, ha sottolineato invece Roberta Lombardi questa mattina dalle pagine del Fatto Quotidiano. L’europarlamentare Ignazio Corrao richiama invece la necessità di tornare nelle piazze e “di uscire dai palazzi”. Questa sera, intanto, è prevista una maxi assemblea dei deputati del Movimento, ancora senza una guida. Da oltre un mese e mezzo infatti l’assemblea non riesce a eleggere un capogruppo.
La divisione che lacera il gruppo sembra essere quella tra nuova e vecchia guardia, Raffaele Trano contro Francesco Silvestri. Nessuno dei due ad oggi ha però la maggioranza assoluta del gruppo e in veste di pacificatore tra le due anime potrebbe spuntarla Davide Crippa, ex sottosegretario al Mise nel primo governo Conte.