È di poche ore fa la notizia che l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti RAI, ha ufficializzato l’annullamento dello sciopero previsto per l’11 giugno. La decisione sarebbe maturata dopo giorni di assemblee organizzate in ogni redazione d’Italia. La scelta di revocare lo sciopero è maturata con il voto favorevole della maggioranza dei partecipanti anche considerando che il sindacato ha ottenuto che il tema della riforma RAI entrasse stabilmente nel dibattito politico.
La riorganizzazione del Servizio Pubblico dovrebbe passare per il rinnovo della concessione di servizio pubblico, la lotta all’evasione del canone e nuove norme volte a estirpare l’abitudine allo “spoil system”, il sistema di suddivisione e controllo della RAI fra partiti e governi.
I lavoratori dell’azienda con sede a viale Mazzini ora attendono che il governo Renzi dia seguito al processo di riforme. Rimangono comunque le preoccupazioni per la razionalizzazione e i sacrifici che verranno richiesti ai dipendenti a seguito del taglio di 150 milioni di euro imposto dal Governo e dalla vendita dal pacchetto azionario di quote di Rai Way.
Si registra tuttavia la prosecuzione della protesta da parte degli aderenti alla Cgil, Uil e altre sigle minori che intendono anche allargare la protesta alle troupe del comparto cineaudiovisivo. L’Usigrai sottolinea che pur “assumendo una decisione diversa da altre sigle sindacali si pretende il massimo rispetto per chi ha scelto di confermare lo sciopero: un diritto garantito dalla Costituzione che non può essere deriso con commenti e termini sprezzanti”.
Emanuele Bianchi