Tra i moltissimi eventi organizzati a Roma nei giorni immediatamente precedenti o successivi alla canonizzazione degli amati papi Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, si inserisce anche l’evento culturale e artistico organizzato dall’Università LUMSA a quattro mani con l’Associazione Tincani. Il prossimo 5 maggio verranno presentate due iniziative presso il Teatro Manzoni di Roma per celebrare la figura di Karol Wojtyla, un pontefice che fu molto legato all’Ateneo: dapprima saranno proiettate due interviste esclusive al direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci e al cardinale Ravasi; a seguito un cast di alto livello, tra cui figurano anche i nomi di Paola Gassman e Ugo Pagliai, porterà in scena “Giobbe”, il dramma teatrale scritto da Wojtyla in gioventù.
Ieri, 7 aprile, presso la sala Marconi di Radio Vaticana, il rettore della LUMSA, Giuseppe Dalla Torre, il direttore dell’Associazione Tincani, Giampietro Ferrini ed Emiliano Doveri di Poste Italiane hanno avuto modo di presentare nel dettaglio le iniziative dedicate alla canonizzazione del 27 aprile di Karol Wojtyla all’interno di un più un ampio progetto dell’Università. La LUMSA infatti vuole onorare la grande attenzione che tanto Giovanni XXIII quando Giovanni Paolo II dimostrarono nei confronti dei giovani nel corso dei loro pontificati, cercando di andare incontro ai ragazzi in questo momento di difficoltà sociale. Si alzano sempre di più i numeri degli italiani under 30 che presentano forti dipendenze da droghe, alcol e videogiochi per fuggire la depressione di un lavoro che non c’è. La LUMSA continua, attraverso la collaborazione con l’Associazione Tincani, a fornire borse di studio agli studenti meritevoli con difficoltà economiche, e instaura un legame forte con Poste Italiane per avviare i giovani al mondo del lavoro. Emiliano Doveri ha difatti illustrato i project work che i ragazzi LUMSA avranno la possibilità di realizzare in Poste Italiane, fornendo loro la possibilità concreta di avviare una piccola impresa privata. Il rettore Giuseppe Dalla Torre ha sottolineato l’importanza di dare degli strumenti ai giovani per poter partire: una start-up d’impresa è anche una start-up di famiglia poiché chi non ha uno stipendio sufficiente a spostarsi dalla casa dei genitori non può dare vita a una famiglia propria.
Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II non avrebbero abbandonato questi ragazzi, consapevoli della loro importanza nella diffusione dei valori della religione cristiana, tutta incentrata sul concetto di famiglia. Se, come diceva Wojtyla, “il miglior modo di onorare i morti è ricordarsi dei vivi”, porre delle basi solide per il futuro delle nuove generazioni è il miglior modo per rispettare la linea di azione e pensiero che fu propria di Giovanni Paolo II.
Corinna Spirito