ROMA – Banca Monte dei Paschi di Siena è pronta a comprare azioni Mediobanca. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato Luigi Lovaglio rispondendo alle domande degli analisti nella conference call sull’Ops annunciata la scorsa settimana. “Non abbiamo limiti per quanto riguarda l’acquisto delle azioni, non è necessario un collegamento con l’autorizzazione della Bce”, spiega il Ceo. Mps si prepara quindi a realizzare un nuovo percorso di sviluppo industriale, mediante la fusione con Mediobanca, una delle più grosse business combination degli ultimi anni. L’operazione infatti potrebbe promuovere la formazione di un cosiddetto “terzo polo”, ovvero una terza grande coalizione bancaria, alternativa a Intesa Sanpaolo e Unicredit che dominano il mercato.
Per il momento rimane esclusa l’ipotesi di ridurre il livello di accettazione dell’OPS rispetto alla soglia prevista . “Abbiamo detto 66,7% e nella fase attuale restiamo su questa posizione, non prendiamo in considerazione uno scenario diverso per il momento”. Lovaglio rassicura inoltre anche sul livello del CET1 ratio, che potrebbe scendere al 14% temporaneamente proprio in conseguenza dell’accordo. “Saremo in grado di restare sopra il 16%”. Secondo l’amministratore delegato ci sarebbero quindi tutte le condizioni per supportare un progetto industriale unico per creare valore. Un’integrazione che non dovrebbe subire scossoni, ma che al contrario genererà ulteriori ricavi, espandendo l’attuale dimensione di mercato. Grazie all’accordo verranno ottimizzati i livelli di copertura verso i clienti e Mps sarà in grado sia di raggiungere nuovi clienti ma anche di consolidare e potenziare la proposta di valore a quelli già fidelizzati.
Un passo dunque significativo per MPS, che fino a qualche anno fa arrancava in un grave dissesto finanziario. Ma grazie agli investimenti pubblici concessi dai vari governi, è riuscita a risalire fino a diventare una potenziale concorrente del mercato bancario italiano.