Una frase infelice, un lapsus o un discorso voluto e ben organizzato. Il candidato della Lega per la regione Lombardia, Attilio Fontana, ha attirato l’attenzione su di sé dopo le dichiarazioni a Radio Padania: “Dobbiamo decidere se la nostra etnia, se la nostra razza bianca, se la nostra società deve continuare a esistere o se deve essere cancellata”. Questo “errore espressivo”, come lui stesso lo ha definito, è circolato velocemente nell’etere fino ad arrivare alle orecchie del leader del Carroccio, Matteo Salvini, che prontamente ha difeso il suo candidato. E davanti alla richiesta a Fontana di fare un passo indietro ha risposto: “Ma figurarsi”. A maggior ragione perché Silvio Berlusconi non ha mai reputato “inadeguato” l’ex sindaco di Varese.
Oggi a Radio Anch’io ha spiegato le ragioni: “Abbiamo capito quello che dice Fontana oppure no: che c’è un’invasione fuori controllo e un’islamizzazione in corso e di cui parlava già la Fallaci”. Salvini punta tutto sulla recente impennata che hanno avuto gli sbarchi dall’inizio dell’anno, che avrebbero raggiunto il 15% “nel silenzio di giornali e tv”. “Ci sono furti, rapine e violenze sessuali ad opera di richiedenti asilo in attesa. Io prendo atto che il 40% degli ospiti nelle carceri è straniero mentre gli immigrati sono l’8%”, ha aggiunto.
Ma se il centrodestra perdona la gaffe del suo candidato per la regione Lombardia, il resto del mondo non è disposto a lasciar correre. “Parole scandalose”, commenta in conferenza stampa a Parigi il vicepresidente della Commissione europea, Pierre Moscovici, e poi aggiunge: “I partiti illiberali, razzisti, estremisti, vanno combattuti sul terreno politico. Siamo delle democrazie, bisogna lasciare i popoli votare”.
E se questa battuta da un lato rischia di “scurire” i cieli Azzurri, dall’altro potrebbe far tornare il sole e aprire nuovi fronti di speranza. “Campagna elettorale: c’è chi parla di forconi e razza bianca. Noi parliamo di formazione, lavoro, crescita, Europa”, scrive dalla sua piattaforma Facebook Giorgio Gori, avversario politico di Fontana in Lombardia. Ospite a Carta Bianca sferra un nuovo attacco: “Io penso che Fontana, che viene presentato come un candidato della Lega moderato, in realtà ha rivelato ciò che è, cioè un Salvini in giacca e cravatta, anzi più un Borghezio”. Poi ha aggiunto: “Anche per questo credo che la scelta di Liberi e Uguali di correre da soli in Lombardia sia ancora più incomprensibile”. Questa volta fa appello agli elettori di LeU, piuttosto che ai leader. Pietro Grasso tace, rispettando le decisioni prese dall’assemblea lombarda del partito, e lo stesso fanno gli altri vertici nazionali. Per ora nessuna risposta, almeno fino al termine per presentare le liste, il prossimo 2 febbraio.