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HomeEsteri L’Olanda chiede l’esenzione dalla politica migratoria Ue. Chiesto a Bruxelles un opt-out

L'Olanda chiede l'esenzione
dalla politica migratoria Ue
Chiesto a Bruxelles un opt-out

Stretta sulla migrazione anche

in Germania, Svezia e Regno Unito

di Beatrice Subissi18 Settembre 2024
18 Settembre 2024

Centinaia di migranti in attesa del trasferimento / Foto Ansa

BRUXELLES – Nel pieno delle polemiche per la decisione della Germania di rafforzare i controlli ai confini e applicare alla lettera i disattesi dettami del Regolamento di Dublino, il nuovo governo olandese vara un durissima stretta anti-migranti. Mercoledì mattina, i Paesi Bassi, infatti, hanno chiesto alla Commissione europea un opt-out sull’immigrazione, ovvero l’esenzione dalle politiche d’asilo dell’Unione europea. 

“Dovremmo tornare a gestire la nostra politica di asilo”, ha dichiarato su X il ministro dell’Olanda per Asilo e Migrazione Marjolein Faber. Una richiesta, però, che non porterà “ad alcun cambiamento immediato delle regole”, ha detto una portavoce della Commissione Ue confermando la ricezione della lettera dei Paesi Bassi. La ministra olandese, infatti, ha riconosciuto il requisito legale secondo cui “un opt-out è possibile solo nel quadro della riforma dei Trattati Ue”, una eventualità che Bruxelles esclude possa avvenire nell’immediato. I piani olandesi sui migranti erano stati inseriti nel progetto del governo con l’obiettivo di riportare un equilibrio nella gestione dei flussi migratori nei Paesi Bassi. Uscendo dai patti di migrazione, l’Olanda vorrebbe non essere inclusa nei piani di redistribuzione dei richiedenti asilo e tornare ad avere piena libertà nella gestione dei flussi e del numero dei migranti da accogliere. L’opt-out è uno dei modi con cui l’esecutivo guidato dal premier Dick Schoof punta a realizzare “la politica d’asilo più severa di sempre”. 

Le politiche migratorie sono state al centro del bilaterale di lunedì 16 settembre avvenuto a Roma tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro britannico Keir Starmer, il quale si è detto “interessato” al progetto italiano di insediare due centri di accoglienza in Albania e di voler capire come “lavorare insieme sulla migrazione irregolare”.

L’idea europea di accoglienza illimitata si sta via via disintegrando. E così, mentre la Germania ha blindato i confini anche in seguito all’attentato di Solingen – nel quale tre persone sono state uccise da un 26enne siriano sfuggito all’espulsione dopo una richiesta di asilo fallita – anche la Svezia inverte la sua tendenza in materia migratoria. 

Per decenni le politiche di accoglienza hanno trasformato il Paese in una potenza umanitaria, per aver ospitato persone in fuga dalla guerra o perseguitate. Il governo svedese, ora, ha ufficializzato la decisione di portare a 350 mila corone – circa 30.000 euro – la somma destinata a ogni migrante che deciderà volontariamente  di lasciare il Paese scandinavo. Attualmente i migranti che decidono di lasciare la Svezia possono ricevere fino a 10mila corone per adulto e 5 mila corone per bambino, con una soglia massima di 40 mila corone per famiglia.

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