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HomeEsteri Lo stretto della discordia: dal Cremlino l’accusa “una provocazione programmata”

Lo stretto della discordia
dal Cremlino l'accusa
di provocazione programmata

Un comandante ucraino confessa alla tv

Kiev: ci aspettiamo aiuto da Occidente

di Tommaso Coluzzi27 Novembre 2018
27 Novembre 2018

Mentre Kiev e Mosca si accusano a vicenda per l’aggressione di ieri, il Parlamento ucraino ha approvato trenta giorni di legge marziale. Questa dà poteri straordinari all’esercito e sarà applicata solo nelle regioni di confine con la Russia. Si rischia un’escalation del conflitto tra i due Paesi.

Il servizio di sicurezza russo, Fsb, sostiene che due agenti dell’Sbu, il corrispettivo ucraino, fossero a bordo per coordinare la violazione. Inoltre un militare ucraino, arrestato in seguito all’incidente di ieri, avrebbe poi confessato la natura “provocatoria” dell’incidente in un’intervista mandata in onda dalla tv russa. “Le richieste radio sono state deliberatamente ignorate, c’erano armi e mitragliatrici a bordo”, ha dichiarato il comandante di una delle navi ucraine, Vladimir Lesovoy. Mentre il capo dell’Sbu, Vassily Grizak, ha confermato che a bordo delle navi fermate dai russi c’erano “collaboratori del dipartimento di controspionaggio del servizio” e uno di loro, un ufficiale, sarebbe rimasto “gravemente ferito”.

Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha sottolineato che sarebbe un errore “sottovalutare queste provocazioni”, annunciando una presa di posizione del presidente russo Vladimir Putin “entro i prossimi giorni”, probabilmente “durante la sua visita in Argentina”. Da fonti informali si apprende che Putin avrebbe già parlato al telefono con la cancelliera tedesca Angela Merkel, chiedendo alla Germania di esercitare pressioni sulle autorità ucraine, per impedirgli di “prendere decisioni affrettate” e addossando a Kiev “la piena responsabilità” di quanto accaduto nello stretto di Kerch. Allo stesso tempo Pavlo Klimkin, ministro degli Esteri ucraino, ha chiesto aiuto all’Occidente: “Ci aspettiamo dai partner tedeschi che le navi della Marina dell’Ue e della Nato siano messe a pattugliare il Mar Nero e il Mar d’Azov per prevenire operazioni militari russe”. Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di Sicurezza russo, ha espresso la propria preoccupazione rispetto alle conseguenze della legge marziale, in quanto il presidente ucraino ora “potrà decidere di annullare le elezioni presidenziali citando la necessità di proteggere il popolo”.

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