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Di Maio, ipotesi dimissioni
ma M5S smentisce il Fatto
"È una narrazione surreale"

L'addio già prima delle Regionali

secondo le fonti del quotidiano

di Mariacristina Ponti10 Gennaio 2020
10 Gennaio 2020

Una foto pubblicata sul suo profilo Instagram dal ministro degli Esteri e capo politico del M5S Luigi Di Maio che lo vede insieme a Beppe Grillo

La smentita dello staff di Luigi Di Maio è arrivata di buon’ora, alle 8.31, a poche ore dall’arrivo dei quotidiani in edicola. Il titolare della Farnesina non ha nessuna intenzione di dimettersi dal suo ruolo di capo politico del MoVimento 5 Stelle. Ipotesi, anzi certezza, ventilata da Luca De Carolis e apparsa in prima pagina sul Fatto Quotidiano di oggi.

“Una narrazione, con tanto di fantomatica data delle dimissioni, che appare decisamente surreale. Un retroscena che riporterebbe il pensiero di svariate ‘fonti’ interpellate che sembrano però fare il tifo per una certa narrazione, quando nel pezzo alle fonti dirette viene riservata mezza riga di smentita – precisano dall’entourage del ministro degli Esteri in una nota -. Appare anche singolare la scelta di aprire il giornale con questo falso retroscena quando lo stesso Di Maio in queste ore è impegnato in importanti dossier di politica estera, come la Libia, di forte interesse nazionale e che interessano la sicurezza del nostro Paese. È un fatto gravissimo, che ci sorprende”.

Secondo l’articolo, l’ex vicepremier dovrebbe infatti lasciare il suo incarico di numero uno del MoVimento tra il 20 e il 21 di questo mese, dopo l’elezione dei facilitatori regionali dei 5Stelle, ma prima della preannunciata “Caporetto” delle elezioni in Emilia-Romagna del 26 gennaio, in cui il “non-partito” ha praticamente lasciato spazio aperto a Lega e Pd, che corrono da sole. Nasce da indiscrezioni di “più fonti qualificate”, in contrapposizione a quelle che avevano già smentito il pezzo del Foglio, che le dimissioni le aveva prospettate per fine febbraio.

Ma è frutto soprattutto dei malumori intestini al movimento di Beppe Grillo, falcidiato da continui cambi di casacca (gli ultimi proprio ieri, si tratta di due deputati: Massimiliano De Toma e Rachele Silvestri) e della visione di Di Maio ormai discordante con il garante e il premier Giuseppe Conte. E poi ci sono le pressioni, fortissime, dei maggiorenti che vogliono la sua testa, confermate, secondo quanto riporta il giornalista del Fatto, da un fedelissimo di Di Maio: “Lo vogliono spingere verso la porta”, avrebbe riferito. Il suo posto, intanto, verrebbe preso dal più anziano del Comitato di Garanzia, Vito Crimi, in qualità di reggente e in attesa di un organo collegiale.

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