Vincenzo Abate ha un’azienda dove alleva bovini da latte. Anzi aveva, perché l’alluvione che ha colpito la provincia di Livorno, tra sabato e domenica, ha rovinato gran parte delle attrezzature e delle balle di fieno. Per riprendere la normale attività deve aspettare un intervento di bonifica. È lo stesso per l’azienda agricola f.lli Biricotti, quella di Federico Rustici e le altre della zona. I danni al settore agricolo stimati dalla Coldiretti, oggi, all’incontro tra gli agricoltori e allevatori alluvionati e il presidente nazionale dell’associazione, Roberto Moncalvo, ammontano a 3,5 milioni di euro.
Decine e decine di ettari sono stati sommersi da acqua e fango. La causa, secondo uno studio della Coldiretti, non sarebbe solo nei “tombini ostruiti”, ma nell’eccessivo e incontrollato processo di cementificazione che ha coinvolto l’Italia in questi anni.
«Un modello di sviluppo sbagliato – sottolinea l’associazione- ha provocato un irresponsabile consumo di suolo con la scomparsa di oltre un quarto della terra coltivata (-28%). Negli ultimi 25 anni in Italia sono rimasti appena 12,8 milioni di ettari di superficie agricola utilizzata». Uno studio dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, evidenzia come fino al 2016 sono stati cancellati tre mq di suolo al secondo, pari alla superficie di Liguria, Campania e Molise. Il risultato sarebbe che 7 milioni di abitanti vivono in zone a rischio frana o alluvione, di cui 1 milione in aree a pericolosità elevata o molto elevata.
«Serve un impegno da parte delle amministrazioni a tutti i livelli per difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile dalla cementificazione e dall’abbandono, con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola – sottolinea Moncalvo -. Ma occorre anche accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, da alcuni anni ferma in Parlamento». L’iter della legge è partito nel 2013, ma è stata approvata alla Camera solo a maggio 2016 e ora si attende il voto al Senato.
Intanto la Coldiretti ha inviato una nota dettagliata alla Regione Toscana affinché si adoperi per attivare, nel più breve tempo, tutti gli interventi finalizzati per sostenere le attività produttive dalle aree colpite dalla catastrofe. Per ora sono gli stessi agricoltori a essere solidali gli uni con gli altri, coordinati da un’apposita task force per pulire le aziende, ripristinare la funzionalità di attrezzature e macchinari.