Dall’utilizzo di scarti produttivi alla condivisione di beni e servizi. Sono queste le attività imprenditoriali green che hanno permesso all’economia circolare in Italia di raggiungere un valore di 88 miliardi. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti sui dati Ambiente Italia, diffusa questa mattina a Cernobbio in occasione del “Salone dell’Economia Circolare”.
La “green economy” convince il 90% degli italiani, che concordano sul fatto che ognuno possa fare qualcosa per proteggere l’ambiente. A tal proposito sono diversi gli esempi di Green New Deal nel nostro Paese, tra cui Federica che nel Lazio ricava un aceto da kiwi scartati perché sottomisura, o Marcello che con le pale di fico d’India raccolte nelle campagne pugliesi ricava una fibra per rivestire mobili e complementi di arredo. Non solo: secondo il 59% degli abitanti della penisola, con la “green economy” possono nascere nuove opportunità di lavoro dall’ambiente.
Non è altrettanto condiviso il sostegno alla giovane attivista svedese Greta Thunberg, ricevuto dal 51%, secondo l’indagine ‘La svolta green degli italiani’. Di fatto, il 44% degli italiani si impegna nella lotta al cambiamento climatico anche riducendo gli acquisti di prodotti con imballaggi eccessivi. “Bene il bonus per prodotti sfusi”, commenta Coldiretti, all’indomani del varo in Consiglio dei ministri per il DL Clima. “In casa oltre la metà dello spazio per la spazzatura è occupato da scatole, bottiglie, confezioni alimentari. E spesso gli imballaggi costano di più del prodotto, sia come componente sia perché aumentano il peso da trasportare”.
Intanto, il governo giallorosso ha approvato “il primo atto normativo che inaugura il Green New Deal”. Dopo le polemiche, arriva – infatti – il via libera del Consiglio dei ministri sul decreto Clima. Esulta il ministro dell’Ambiente Costa che sottolinea: il provvedimento vale “circa 450 milioni che provengono tutti dalle aste verdi”.