C’è entusiasmo intorno all’Italia di Roberto Mancini, che si appresta a giocare sabato a Udine la prima partita di qualificazione agli Europei 2020: contro la Finlandia sono già stati venduti 14 mila biglietti. Il ct non nasconde l’importanza del match: “Ora le partite conteranno di più e ci sarà maggiore pressione, ma vedo entusiasmo e ragazzi che si divertono. Sono fiducioso. L’obiettivo è cercare di fare qualcosa di diverso: vincere divertendo”.
L’Italia di Mancini punta ad unire all’esperienza tanta gioventù, infatti tra i 29 convocati ci sono il trentaseienne Fabio Quagliarella, capocannoniere della Serie A con 21 reti, ma anche i diciannovenni Nicolò Zaniolo e Moise Kean, senza dimenticare i calciatori giovani, ma già in orbita Nazionale, come Donnarumma (classe ’99), Barella e Chiesa (entrambi del ’97).
Restando proprio sul tema gioventù, per il ct “lo spunto più interessante del campionato è che stanno giocando di più i giovani e di conseguenza sono tutti migliorati: questa è una cosa positiva per loro, per il calcio italiano, per la Nazionale e l’Under 21”. Sui singoli, Mancini ha detto che per l’esplosione di Zaniolo “va dato merito a Di Francesco che gli ha dato una fiducia enorme. Per lui può esserci l’occasione per debuttare. Quando si è giovani – dice il ct – si possono vivere alti e bassi, però lui oggi ha la possibilità di esordire in Nazionale e ciò vale per tutti quelli che sono qui”. Su Kean è invece già scattato il paragone con Balotelli, ma Mancini chiarisce: “Mario alla sua età giocava e segnava in Serie A. Speriamo che Moise continui così e inizi come Mario che ha vinto tanto e fatto un’ottima carriera, anche se avrebbe potuto fare molto di più. Kean – continua il ct – è giovane e soprattutto gioca in un club importante (Juventus ndr) dove prima che come giocatore ti aiutano a crescere come uomo”.