TORINO – Apre oggi al Centro italiano per la fotografia di Torino la mostra fotografica “Henri Cartier-Bresson e l’Italia”. Aperta al pubblico fino al 2 giugno l’esibizione racconta l’Italia vista dall’obiettivo del fotoreporter francese.
Le 160 istantanee del fotografo raccolgono l’Italia da Nord a Sud a partire dagli anni Trenta fino agli anni Sessanta. Come hanno spiegato i curatori della mostra, Clément Chéroux e Walter Guadagnini, l’obiettivo dell’esibizione è mostrare il legame che lega Bresson all’Italia, la meta più amata e frequentata dal fotografo francese nel corso della sua vita.
Un viaggio che ripercorre non solo la storia dell’Italia, ma anche la vita professionale di Bresson. La carriera del fotografo francese viene scandita cronologicamente attraverso i suoi scatti della penisola. È a partire infatti dal suo primo viaggio in Italia negli anni Trenta, che Bresson al principio della sua carriera delinea il suo personale stile fotografico, che lo renderà riconoscibile in tutto il mondo.
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I monumenti e le grandi piazze italiane vengono catturate dall’obiettivo della camera del fotografo francese riconsegnando allo spettatore il realismo e l’immediatezza tipici dei suoi scatti. Tratto distintivo è anche il bianco e nero delle sue immagini. Una volontà stilistica che per il fotografo francese era essenziale per evidenziare forma e sostanza dei soggetti ritratti.
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Ad aprire le porte del Centro italiano per la fotografia è il direttore, Walter Guadagnini: “La mostra racconta 40 anni di storia” – spiega – “innanzitutto c’è il giovane che sta decidendo che cosa fare nel mondo dell’arte, poi il grande fotografo degli anni ’50 che scopre Roma e il sud e ancora l’Italia degli anni ’60 e del boom e infine quella degli anni ’70, con le proteste che segnano quel tempo”.