Per il terzo anno consecutivo la Finlandia è il Paese più felice al mondo. Lo sancisce il World Happiness Report redatto dalla United Nations Sustainable Development Solutions Network presieduta dall’economista e saggista statunitense Jeffrey Sachs. Il Report ha esaminato in particolare le conseguenze del Covid-19 stabilendo, in modo del tutto inaspettato, che non c’è stato un declino del benessere nel mondo.
Buone notizie anche per l’Italia che guadagna la 25esima posizione anche se, secondo i ricercatori del World Happiness Report, la risposta al virus è stata insoddisfacente per una scarsa adesione dei cittadini alle misure richieste. A questo proposito, Sachs ha spiegato che la pandemia ci ricorda l’urgente necessità di collaborare e le difficoltà di ottenere tale collaborazione in ogni singolo Paese e globalmente.
Andrea Illy, sostenitore del report con la Fondazione Ernesto Illy, si è detto soddisfatto del risultato. Nell’arco di cinque anni, l’Italia è passata dal 50esimo al 25esimo posto, segno che qualcosa di profondo sta accadendo. “Io penso che forse ci sia una nuova consapevolezza degli italiani – ha aggiunto – anche a causa della crisi, poiché gli italiani esprimono più solidarietà tra loro nei momenti di difficoltà”.
Illy sottolinea, però, il comportamento spiccatamente individualistico del popolo italiano che emerge dal report il quale fotografa un Paese che non riesce a far squadra creando problemi in organizzazioni complesse come la pubblica amministrazione, diversamente da altri popoli che, con l’altruismo, riescono ad avere più attitudine collaborativa. “L’altruismo altro non è che che una forma diversa di egoismo. In Italia nelle profonde crisi viene fuori la solidarietà e il Paese fa uno scatto incredibile”, conclude Illy.